Nova di Benelli è un fucile pump action o slide action. Vale la pena di ricordare che la Nova, in astronomia, è una stella la cui luminosità aumenta, in un tempo che va da poche ore a pochi giorni, di 100.000 volte. Questo fucile si propone di rifulgere dello stesso splendore, anche se con maggiore durata nel tempo.
La carcassa e il calcio, disegnati usando un programma Cad tridimensionale, sono un blocco monolitico di tecnopolimero ad alta resistenza injection moulded (ottenuto, cioè, per iniezione), caricato con fibra di vetro, materiale insensibile agli agenti atmosferici, agli attacchi da solventi e agenti chimici e all’uso più duro. Quello delle armi è stato forse l’ultimo segmento produttivo in cui la plastica ha fatto il suo ingresso, ma adesso essa è diventata imprescindibile.
Sbagliato pensare, naturalmente, che sia stato abolito il metallo: anzi, il discorso è che le superfici che possono arrugginire o corrodersi sono su questo fucile protetti dall’esposizione all’aria.
L’armatura d’acciaio ottenuta per stampaggio e saldatura è, infatti, incorporata nella carcassa in tecnopolimero. È caratterizzata da alcuni fori che garantiscono la totale e indissolubile adesione del materiale plastico e da altri filettati e predisposti (ma non scoperti) per il montaggio di diottre e basi per ottiche. La carcassa ospita le guide per lo scorrimento dell’otturatore e, nel cielo, l’elemento che guida il movimento e la rotazione della testina.
L’accoppiamento fra carcassa e tubo serbatoio è ottenuto grazie a un canale filettato che irrobustisce una zona particolarmente soggetta allo stress dello sparo. Il serbatoio è capace di 3 colpi super magnum o 5 standard, ma con prolunga si possono raggiungere addirittura i 6 colpi +1 (bossolo da 76). Naturalmente è previsto il riduttore a due colpi per qualunque lunghezza di munizione.
Non esiste soluzione di continuità fra carcassa e calcio. Quest’ultimo è cavo e può ospitare un riduttore di rinculo di tipo oleodinamico (disponibile in commercio) oppure con mercurio o granulati pesanti. L’accorgimento serve a rendere più “sopportabile” l’effetto dell’energia sviluppata dalla più potente munizione calibro 12 disponibile sul mercato che, sia detto per inciso, negli Stati Uniti viene impiegata nella caccia alle oche o ai tacchini a lunghissima distanza.
In più, sempre per assorbire il rinculo, il Nova incorpora uno spesso calciolo morbido fissato semplicemente con un sottosquadro e facilmente sostituibile con altri di diverse misure.
I fianchi della carcassa sono divisi da una linea longitudinale e le due sezioni hanno superficie leggermente arrotondata e convessa. L’impugnatura a pistola ha un grip a orientamento variabile con profondi intagli di presa, per permettere di essere saldamente afferrata, il cui disegno ricorda le placche della corazza dell’armadillo.
Anche il disegno dell’astina, deriva dall’osservazione del mondo animale: ricorda volutamente la criniera del cavallo. Pensata per la massima fluidità di movimento, è molto allungata e permette una buona presa per qualsiasi lunghezza di braccio.
I profondi avvallamenti orizzontali che la “decorano”, offrono una presa sicura e senza incertezze, anche con l’uso di guanti. Per evitare schiacciamenti e “pinzature” della mano, la lunga astina in apertura va a sormontare la carcassa, mentre, nella parte frontale, un risalto serve per evitare lo schiacciamento del dito durante l’azione di chiusura.
La sensazione che si ricava dall’estetica dell’arma, ma anche dall’utilizzo pratico, è di grande forza e agilità, di leggerezza ma anche di resistenza, nonostante il largo impiego del polimero. Il fucile è stato comunque testato, con successo, a temperature comprese tra -45 e + 80 °C.
Il cappellotto dal nuovissimo design è anche l’unico strumento per scomporre completamente l’arma: basta svitarlo dalla sua sede (operazione facilitata dalla forma) e impiegare la parte con il puntone per spingere (da sinistra verso destra) le due spine sulla carcassa e lo spigolo interno per estrarle dalla parte opposta. Si libera così il gruppo di scatto con la cucchiaia, mentre la rimozione del cappellotto libera la canna. L’otturatore, invece, deve essere estratto dalla parte inferiore della carcassa, rimasta libera.
L’otturatore è molto simile a quello del fucile Montefeltro, con la classica testina rotante del Benelli system: l’intero gruppo, costituito da portaotturatore e appunto testina, è macchinato in acciaio da cementazione, ed è brunito con finitura anticorrosiva opaca. Tutte le altre parti in metallo del fucile subiscono questo trattamento protettivo opaco. La canna non differisce sostanzialmente da quella degli automatici Benelli. Esiste la possibilità di montare la slug da 470, 500 o 610 mm oppure la Varichoke (con strozzatori intercambiabili interni o interni/esterni) da 610, 660 o 710.
Sul calcio e sul cappellotto sono collocati gli attacchi integrali, idonei per magliette amovibili. Per le canne più lunghe, la bindella con rampa ventilata a ponticelli da 8 mm, è provvista in volata di un mirino a perla in metallo e di uno intermedio in aggiunta a quello frontale, che consente una pronta e istintiva collimazione. Il mirino è a lama per le canne slug.
L’otturatore a testina rotante scorre all’interno di un’armatura d’acciaio che riduce a zero l’usura della canna. Lo scorrimento del gruppo otturatore è comandato dalle relative bretelle, a loro volta direttamente collegate all’astina sulla quale l’utente determina manualmente il ciclo di funzionamento dell’arma: alimentazione della cartuccia, armamento, chiusura della camera di scoppio, e, dopo lo sparo, apertura, estrazione, espulsione del bossolo. Il movimento avviene con grande fluidità e l’azionamento è perfetto, senza pericoli di torsioni o inceppamenti.
La chiusura è assicurata dalle due alette dell’otturatore che si impegnano in corrispondenti mortase della culatta della canna. L’astina è collegata al portaotturatore mediante due bretelle di armamento gemelle e l’otturatore ruota per interazione fra un perno trasversale e una pista a camme macchinata sul codolo dell’otturatore stesso (non più nel cielo del portaotturatore come sui semiautomatici Montefeltro).
Il gruppo di otturazione risulta così non scomponibile a eccezione di percussore e molla. La testina rotante non può essere separata dal corpo, ma, previa rimozione di un perno trasversale di ritegno del percussore, si possono estrarre il percussore e la relativa molla antagonista.
La sicurezza è garantita da ben tre dispositivi: un blocco che interviene se l’arma non va perfettamente in chiusura, un disconnettore che impone il rilascio del grilletto per sparare il colpo successivo (dopo aver riarmato) e un traversino (reversibile) che si interpone alla leva di scatto, ben raggiungibile sul davanti del ponticello.
Il grilletto ha una corsa breve e offre una resistenza positiva e costante allo sparo.
Il Nova accetta ogni tipo di cartucce, con le quali assicura rosate sempre regolari e ben guarnite. Io ho testato la versione slug dello slide action Nova, con canna da 470 mm.
Anche questa versione del fucile è pensata per uso di caccia o law enforcement e pertanto l’ho provata con un’ampia gamma di cartucce: Fiocchi Pl da 34 grammi e Pl da 36, Baschieri & Pellagri da 32 grammi, Fiocchi magnum, Federal super magnum.
La super magnum Federal Premium magnum lead ha bossolo da 89 mm (3,5”), e porta una carica di 64 grammi di pallini in piombo. Questa cartuccia è veramente “robusta” e si sente parecchio sulla spalla, nonostante la bilanciatura e l’ottimo equilibrio del fucile. Ne ho sparati cinque colpi e immagino che una lunga sessione di tiro sia parecchio affaticante, anche se credo che i nostri “colleghi” cacciatori statunitensi, che “amano” e usano molto più di noi questa cartuccia, siano abbastanza abituati. Sarebbe interessante verificare il potere ammortizzante del riduttore di rinculo di tipo oleodinamico previsto per l’inserimento nel calcio cavo.
Comunque, con tutte le altre cartucce, la reazione del fucile è sempre ben controllabile, tanto che risulta possibile anche sparare dal fianco.
Non è stato per niente difficile attingere efficacemente il bersaglio a 35 metri con tutte le cartucce del test e anche a 60 metri (la massima distanza possibile) con la super magnum. Utile e preciso il mirino a lama della canna slug.
Sull’altro tipo di canna ho ben pochi dubbi, essendo del tutto identica a quelle montate sugli efficientissimi semiautomatici prodotti a Urbino. La presa sull’astina si può esercitare senza rischi in qualunque punto della sua lunghezza, l’azionamento è sempre morbido e senza impuntature, la scorrevolezza dell’otturatore è proverbiale, così come sono decise e senza esitazioni o malfunzionamenti l’estrazione e l’espulsione della cartuccia (leggermente davanti al tiratore). La sensazione generale è ottima, una volta superato l’impatto con un oggetto bello, ma che assomiglia poco a un fucile “tradizionale”.
Vi assicuro che, in azione, il Nova si rivela una perfetta macchina “spara pallini”, che si armonizza perfettamente con il suo utilizzatore.
Il suo aspetto modernissimo diventa a quel punto un elemento in più a favore della scelta, considerando anche che il guscio in tecnopolimero contribuisce a rendere praticamente eterna la vita del Nova. L’ennesima “stella” di prima grandezza progettata a costruita da Benelli.
L'articolo completo è stato pubblicato su Armi e Tiro – luglio 1999
Costruttore: Benelli armi spa, via della Stazione 50, 61029 Urbino, telefono 0722/30.71, fax 0722/32.74.27Modello: Nova
Tipo: fucile monocanna a pompa
Calibro: 12/89 (3,5”)
Funzionamento: ripetizione manuale a pompa
Canna: cilindrica, cromata internamente, lunga 710 mm (disponibile da 610 e 660; versioni slug non strozzate da 470, 500 e 610), martellata in acciaio al Ni-Cr-Mo, con strozzatori intercambiabili Varichoke (anche per pallini in acciaio)
Chiusura: ad alette che impegnano recessi su culatta della canna
Alimentazione: manuale, serbatoio tubolare da 3 colpi (4 per Magnum e 5 per standard), riduttore a 2 colpi di serie (6+1 colpi da 76 con prolunga)
Estrattore:a unghia con molla, sulla faccia della testina
Espulsione: puntone cilindrico caricato elasticamente e alloggiato nel prolungamento della canna Congegni di puntamento: mirino a perla, in metallo (a lama per la canna slug); bindella ventilata a ponticelli da 8 mm
Sistema di scatto: in due tempi con precorsa di 1 mm circa; peso di circa 2.000 g; gruppo estraibile con indicatore di cane armato
Sicurezza: manuale a traversino sulla guardia, dietro al grilletto, invertibile
Calcio: in tecnopolimero caricato con fibra di vetro, lungo 360 mm; pieghe al naso di 40 e al tallone di 60 mm
Peso: 3.400 g (3.000 la versione con la canna da 470)
Lunghezza: 1.260 mm (1.020 con canna da 470)
Materiali: carcassa e calcio in tecnopolimero ad alta resistenza, con armatura interna d’acciaio; canna in acciaio Ni-Cr-Mo
Finitura: tecnopolimero resistente alle intemperie e agli agenti atmosferici con grip a orientamento variabile; canna brunita