Ennesima sparata della parlamentare animalista Michela Vittoria Brambilla: la quale, questa volta, oltre ai cacciatori sembra volersela prendere anche con i titolari di porto di fucile per Tiro a volo…
L’onorevole di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista e della Lega italiana difesa animali e ambiente, in risposta al ferimento di un bambino a Osimo (An), colpito da alcuni pallini da caccia, ha annunciato di aver presentato “una proposta di legge per introdurre, sul modello dell’omicidio stradale, il reato di omicidio venatorio, con la fattispecie collegata di lesioni gravi o gravissime procurate durante l’esercizio della caccia, anche in forma non consentita”.
La battaglia della Brambilla, tuttavia, sembra evadere dalla mera crociata anti-caccia, allargandosi apparentemente a un attacco a tutto tondo contro i detentori di armi in quanto tali, stando almeno a quanto riportato dalle agenzie di stampa: “Siamo stanchi della sostanziale indifferenza, quando non si tratta di vera e propria connivenza con cui le autorità competenti, dalle Regioni ai ministeri, assistono allo stillicidio di morti e feriti, anche persone di minore età, provocate dalle doppiette dei cacciatori. È ora di dire basta. Allo scopo non solo propongo di prevedere, a questo punto per legge, con un progetto che ho già scritto, il silenzio venatorio il sabato e la domenica, una stretta nelle concessioni delle licenze di porto d’armi per uso “sportivo” o di caccia insieme a controlli medici annuali, ma anche i reati di omicidio venatorio, lesioni gravissime e gravi. Chi spara nelle campagne e nei boschi e colpisce una persona dev’essere punito più gravemente di chi commette un “normale” omicidio colposo, proprio perché il cacciatore tiene legittimamente in mano un’arma letale. In analogia con l’omicidio stradale, la pena base ipotizzata è fino a 7 anni di reclusione. In aggiunta, sono previste numerose circostanze aggravanti”.
Ecco come ha commentato l’europarlamentare di Forza Italia, Stefano Maullu, “collega” della Brambilla: “L’accanimento ideologico di Michela Brambilla verso la caccia ha ormai superato i limiti della decenza ed è davvero sconcertante. La deputata vorrebbe infatti introdurre il reato di omicidio venatorio, scagliandosi contro una categoria di cui non conosce assolutamente nulla e di cui continua a occuparsi soltanto per un capriccio o forse per inseguire qualche moda. In questi anni ho avuto modo di entrare in contatto con la realtà dei cacciatori sul territorio, partecipando a tante iniziative e toccando con mano la straordinaria realtà della caccia e di chi la esercita per passione. Pensare di attaccare questa categoria soltanto per una mera avversione ideologica, con proposte di legge assurde e basate sul nulla assoluto, è davvero offensivo ed è anche poco rispettoso per quel milione di cacciatori italiani che continuano a portare avanti la loro attività con grande passione, salvaguardando gli ecosistemi naturali e contribuendo alla loro tutela. Gli attacchi di questo genere potrebbero arrecare dei danni enormi anche all’indotto economico generato dalla caccia, il che sarebbe davvero ingiusto. La proposta della deputata forzista non ha alcun senso, soprattutto se si considerano i dati: la caccia, numeri alla mano, è molto meno pericolosa di altri generi di attività, come la pesca professionale o il ciclismo amatoriale, che produce circa 250 morti all’anno (200 in più della caccia). A Michela Brambilla, i cui valori sono evidentemente contrari a quelli della maggioranza del centrodestra, suggeriamo di fondare una sua personalissima forza politica, magari ispirandosi a qualche movimento di animalisti integralisti”.