Per la definizione dei calendari venatori per la prossima stagione di caccia, gli ambientalisti sono già sul piede di guerra. ”Abbiamo inviato note a tutte le Regioni e Province autonome italiane e ai ministri competenti, segnalando l’obbligo di ridurre la durata della stagione venatoria e il numero delle specie cacciabili, in ottemperanza delle modifiche apportate dalla legge Comunitaria 2009”. Lo hanno annunciato, in una nota congiunta, le associazioni Animalisti italiani, Amici della Terra, Enpa, Fai, Fare verde, Greenpeace, Italia nostra, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia, Vas, Wwf Italia. Tra gli obblighi in fatto di tutela della fauna e regolamentazione dell’attività venatoria previsti dalla Comunitaria, gli ambientalisti sottolineano l’obbligo, da parte di Stato e Regioni, di vietare la caccia nei periodi di riproduzione e migrazione prenuziale degli uccelli e l’obbligo di mantenere o riportare le specie di uccelli selvatici a uno stato di conservazione soddisfacente.
C’è inoltre l’obbligo, ribadito dalla recente sentenza della Corte di giustizia europea, di sottoporre tutti i Piani faunistico-venatori a valutazione d’incidenza per quanto riguarda l’attività venatoria, senza la quale (o in caso di suo esito non favorevole) la caccia nei siti della Rete natura 2000 deve essere vietata. ”Si tratta di un tardivo ma importante adeguamento dell’attività venatoria in Italia, che introduce elementi di tutela ormai improcrastinabili e che dovranno essere applicati sin dalla prossima stagione di caccia, per evitare una legittima pioggia di ricorsi e impugnazioni che farebbe saltare l’intera stagione venatoria 2010-2011”.
“Ci appelliamo”, concludono le associazioni, “al senso di responsabilità dei governi regionali e dei ministri, in particolare dell’Ambiente e dell’Agricoltura, affinché la nuova legge apra una stagione di tutela della natura e rispetto delle regole anziche’ di nuove infrazioni e pesanti contenziosi”.