Sono passati solamente pochi mesi dall’ultimo attacco da parte delle associazioni animaliste al calendario venatorio Lombardo, ma la Lac, Lega per l’abolizione della caccia, sembra pronta a dare nuovamente battaglia. Dopo la sentenza del Tar di Milano dello scorso ottobre, a seguito di un primo ricorso della Lac relativo alla legittimità del cosiddetto “calendario venatorio integrativo” approvato da Regione Lombardia con un decreto del 17/09/2021, il tribunale amministrativo si era espresso a favore del mondo venatorio, respingendo praticamente tutte le modifiche richieste dalle sigle animaliste.
Il 30 dicembre, tuttavia, la Lac ha presentato ufficialmente un ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo di “riformare e/o annullare la sentenza del TAR Lombardia, Milano, Sezione IV, n. 2203 del 11.10.2021 e, perciò, annullare il decreto della Direzione generale agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia del 17 settembre 2021 n. 12303, avente ad og- getto “Determinazioni in ordine al calendario venatorio regionale per la stagione venatoria 2021/2022, riduzione, ai sensi dell’articolo 1, comma 7, della L.R. 17/2004, del prelievo di alcune specie di avifauna”, nonché della DGR Lombardia XI/5169 del 2.8.2021, dal titolo “Disposizioni in- tegrative al calendario venatorio regionale 2021/2022”. Al di là del contenuto della richiesta della Lac, si fatica in tutta onestà a comprenderne l’utilità. Anche qualora il Consiglio di Stato dovesse accogliere il ricorso, il provvedimento, che riguarderebbe il calendario venatorio 2021/2022, arriverebbe ormai a stagione venatoria conclusa, perdendo così qualsiasi tipo di significato sul piano pratico.