Dopo l’annullamento delle gare di aprile e di maggio, anche a giugno quasi tutte le organizzazioni hanno ufficializzato il forfait. Situazione a parte quella della macro area centro-Sud. Resta la possibilità della “finale secca” a settembre
L’emergenza Covid-19 non si è ancora risolta e inevitabilmente la situazione sta coinvolgendo anche il mondo degli sport del tiro. E i circuiti Armi e Tiro Cinghiale corrente e Tiro cacciatori non sono stati da meno. Dopo l’annullamento delle gare in calendario nei mesi di aprile e maggio, concordato tra la redazione e gli organizzatori, con piena solidarietà anche di tiratori e cacciatori, facciamo il punto sulla situazione dall’inizio di giugno fino a quello che avrebbe dovuto essere l’epilogo “naturale” della stagione agonista, le finali in programma a settembre. Tra le gare in programma a giugno, alla redazione sono arrivati i forfait di Forni di Sotto (Ud), Courmayeur (Ao), Riva Valdobbia (Vc), Terni e Montoggio (Ge), per quanto riguarda il circuito Tiro cacciatori, e a queste gare va aggiunta anche quella di Lodrino (Bs), in programma la prima settimana di luglio, considerando che l’impianto polivalente bresciano ha tempo fa ufficializzato che non avrebbe aperto per tutto il 2020, dando appuntamento a tutti nel 2021. In totale, dunque, sono sei gare su sette, con la sola eccezione di Monticchio (Pz), il cui impianto di tiro ha riaperto agli allenamenti in dividuale, come previsto dalle norme governative.
Discorso simile anche per il Cinghiale corrente: Borgo Tossignano (Bo), Montegiorgio (Fm), Bettola (Pc), Terni e Montoggio (Ge) hanno ufficializzato l’impossibilità di organizzare la gara come da calendario, risultando, così, cinque su sei le gare annullate nel mese di giugno. Quella che si è venuta a creare è una situazione molto particolare, considerando che tra aprile e giugno la maggior parte delle gare annullate erano nelle macro aree Nord-Ovest e Nord-Est. Ma c’è una spiegazione: l’evoluzione del nostro circuito ha portato a un eccezionale sviluppo di gare nell’area centro-Sud all’interno di poligono permanenti che, per loro natura, sono molto più “elastici” e non hanno troppe difficoltà a spostare in avanti la gara, aspetto che unito alle condizioni climatiche di regioni come Puglia e Basilicata consentirebbero un allungamento della stagione anche al mese di ottobre se non, addirittura, di novembre.
Discorso esattamente opposto per le gare al Nord, da Ovest a Est: nella stragrande maggioranza dei casi, si svolgono in strutture temporanea, che durano il week end della gara, una situazione che obbliga gli organizzatori a partire con largo anticipo (da uno a tre mesi) per ottenere i permessi di pubblica sicurezza. Senza contare che il meteo in certe località, vedi le gare valdostane, ma non solo, non permettono certamente di andare oltre a certi limiti di calendario. Nel Nord-Ovest, due gare in poligoni permanenti e sei in strutture temporanee; al Nord-Est, due in poligoni permanenti, 4 in strutture temporanee; al centro-Sud 15 gare tutte in poligoni permanenti
La situazione, dunque, è la seguente: non esistono più, nei fatti, i presupposti per garantire una fase di qualificazione in due macro aree su tre, mentre nel centro-Sud alcune gare potranno regolarmente svolgersi, anche se resta un dubbio: il via libera da parte del governo ed eventualmente delle autorità regionali. Non bisogna dimenticare, infatti, che fino a quando il governo non emetterà un provvedimento normativo (dpcm?) sono tuttora valide le restrizioni previste dal dpcm del 17 maggio scorso, che contiene indicazioni valide (articolo 11) fino al 14 giugno prossimo. Quindi niente gare e competizioni sportive ancora sospese fino a metà mese, sarà possibile solo allenarsi.
Articolo 1, punto 1, comma E. “Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività̀ sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da Covid-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse”.
Resta, invece, aperta la soluzione suggerita da alcuni tiratori e cacciatori: organizzare una “finale secca” (una di Tiro cacciatori e una di Cinghiale corrente) a settembre, alla quale possano partecipare tutti, suddivisa in una sorta di semifinale, da svolgere tra il venerdì e il sabato, e una finalissima la domenica. Su questo fronte, la redazione ha attivato contatti con organizzazioni e poligoni disponibili a farsi caricato dell’organizzazioni di tale evento.