Il consiglio federale dell'Fitds, riunitosi nella sede del Coni, ha bocciato la richiesta di assemblea straordinaria. Perché?
Il consiglio federale dell’Fitds, riunitosi nella sede del Coni a Roma, ha affrontato la questione della richiesta di assemblea straordinaria avanzata dall’avvocato Adele Morelli, unitamente a 63 istanze di altrettanti presidenti di Asd affiliate, allo scopo di sfiduciare il consiglio direttivo. Dai verbali dell’assemblea si riscontra che il presidente ha eccepito innanzi tutto che alcuni dei firmatari della richiesta di assemblea “risultavano sottoposti a sanzioni disciplinari al momento della sottoscrizione e, dunque, erano sprovvisti dei necessari poteri di rappresentanza (in quanto al tesserato sanzionato è inibito lo svolgimento di qualsiasi attività/funzione riconosciuta dall’ordinamento federale). Nello stesso verbale si dà anche conto del fatto che 6 presidenti di Asd avrebbero revocato la loro richiesta di indizione di assemblea, “rappresentando di non averne compreso bene il contenuto nel momento in cui era stata sottoposta loro la richiesta di sottoscrizione”.
Per queste motivazioni, il consiglio federale ha ritenuto che mancassero i presupposti necessari per considerare regolare la richiesta di indizione dell’assemblea straordinaria e ha quindi deliberato di non dar seguito alla questione.
Il consiglio federale, tuttavia, nella stessa seduta ha deliberato all’unanimità di “convocare, successivamente alla nomina di un commissario ad acta da parte del Coni e alla scadenza del biennio olimpico, una riunione con tutti i presidenti di Asd allo scopo di confrontarsi sulle modifiche statutarie da attuarsi e su qualsiasi altro argomento richiesto”.
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