La Fabrique nationale di Herstal, la più grande produttrice al mondo di armamenti leggeri, decise un giorno di ampliare la sua gamma di pistole con il modello Fiveseven in calibro 5,7×28 mm, cartuccia omologata Nato con la denominazione SS190.
La Fiveseven nacque dall'esigenza dei corpi speciali di poter disporre di un'arma occultabile sotto gli abiti civili, ma al contempo in grado di arrestare qualsiasi malvivente, anche se equipaggiato con giubbotti antiproiettile di terza classe.
Il mitra P90, adottato dai Nocs della polizia di Stato all'inizio del 1996, pur compatto, non poteva essere nascosto sotto una giacca, nè tanto meno trasportato infilato nella cintola. Perciò, per le operazioni in cui è fondamentale la discrezione, non rimaneva che la Beretta 92 Fs: sicuramente un'ottima arma, ma camerata per una cartuccia di oltre cento anni fa con un potere d'arresto quasi nullo a causa dell'incapacità di cedere energia al momento dell'impatto contro bersagli morbidi.
La nuova Fiveseven, grazie alla notevole capacità (20 colpi), offriva una valida alternativa a tutte le pistole sino ad allora in commercio. La commercializzazione era prevista per il solo settore militare e del law enforcement.
Alcuni hanno giudicato la Fiveseven brutta, personalmente l'abbiamo trovata molto affascinante, al passo con i tempi che richiedevano armi sempre più leggere.
La pistola della Fabrique nationale di Herstal, tecnologicamente, era quanto di più avanzato si fosse visto: castello, carrello e caricatore realizzati in polimero, solo la canna e i leveraggi, per ovvi motivi, in acciaio.
L'aspetto ergonomico è curato in ogni dettaglio, la pistola viene correttamente impugnata d'istinto e portata in mira perfettamente in asse con il bersaglio senza aggiustamenti in deriva.
La presa sul carrello è ottima: le classiche fresature sono sostituite da due sgusci, molto più pratici e privi di asperità.
L'arretramento per mettere il colpo in canna è estremamente fluido. Nella parte anteriore del castello (disegnato per l'uso anche con mani guantate), subito davanti al ponticello del grilletto, si trova una slitta per il montaggio di accessori come torce, sistemi di puntamento laser diurni e notturni, all'infrarosso, tutti accessori già previsti a corredo. Il castello è interamente in polimeri.
L'unico comando esterno, oltre alla leva del grilletto, è il pulsante di sgancio del caricatore subito dietro al ponticello, in posizione comoda per il pollice della mano forte. La pistola, concepita per essere usata il più istintivamente possibile, è stata progettata e realizzata senza sicure manuali e leve dell'hold open esterne.
Il grilletto, alla distanza ideale per una mano di medie dimensioni, ha una corsa discretamente lunga a causa dello scatto in sola Doppia azione. La trazione, dotata di una corsa di circa 20 mm, è estremamente fluida e progressiva sino a raggiungere i circa quattro chilogrammi necessari per sganciare il percussore. L'aumento progressivo del peso elimina quasi completamente il rischio di strappi. Con un buon allenamento, perciò, è possibile ottenere ottimi risultati anche nel tiro istintivo.
Sopra il grilletto, all'interno del castello, oltre alla barra di rinvio del dente di scatto si trova la leva di ampliamento inerziale del carrello, costituita da due bracci e abbastanza simile a quella impiegata sul Fa-Mas francese.
La leva di ampliamento inerziale interagisce anche con la leva di smontaggio, posta subito davanti e realizzata in polimeri. Il caricatore è anch'esso in polimeri, se si eccettua la molla dell'elevatore, e ha una capacità di 20 colpi disposti su due file.
Il carrello presenta alcuni rinforzi interni in metallo, indispensabili a evitare rotture o cedimenti indesiderati e a conferire la necessaria rigidità.
L'unico componente completamente metallico è il percussore lanciato, caricato da una molla. Il percussore è sempre in posizione di riposo e si arma solo con la trazione del grilletto, che lo arretra sino al punto massimo posteriore e successivamente lo rilascia, mandandolo ad abbattersi contro l'innesco della cartuccia. Tacca di mira e mirino sono semplici ed efficaci La canna, in acciaio, ha otto rigature ad andamento destrorso con un passo di un giro in 9 pollici: estremamente corto se si considera che normalmente le pistole hanno passi di circa 1:20, però non bisogna dimenticare che spara una cartuccia da fucile dotata di palla tipo spitzer molto lunga e destabilizzata a causa della sezione posteriore in alluminio.
La Fiveseven funziona a corto rinculo di canna con chiusura a massa ritardata (delayed blowback). A ogni colpo, canna e carrello, grazie a una molla di riarmo estremamente dura, arretrano solidali fra loro per meno di un centimetro. Durante la corsa retrograda, la basetta della canna intercetta la leva di ampliamento inerziale e la fa basculare all'indietro di pochi gradi.
I bracci superiori della leva, che scorrono in due recessi ricavati all'interno del castello, spingono all'indietro il carrello aumentandone la velocità e di riflesso tendono a spingere in avanti la canna.
Grazie al particolare sistema di leve che vede il braccio più corto, ovvero quello intercettato dalla canna, molto vicino al fulcro e il braccio più lungo a contatto con il carrello, quindi quest'ultimo riceve una notevole accelerazione retrograda.
Con questo particolare sistema si è riusciti a contenere notevolmente i pesi, basti pensare che l'arma raggiunge solo 600 grammi. Lo smontaggio della Fiveseven è semplice: dopo aver tolto il caricatore e verificato che non ci sia il colpo in canna, si arretra il carrello per circa 30 mm in modo da far arretrare la leva ad ampliamento inerziale, si afferrano i due pulsanti di smontaggio e si arretrano in modo da bloccare in posizione superiore i due bracci della leva inerziale.
Si avanza, a questo punto, il carrello di circa 50 mm e lo si solleva separandolo dal castello. A questo punto non rimane che sfilare la canna, completa di molla di riarmo.
Ho provato la Fiveseven presso uno dei tanti poligoni della Fabrique nationale alla periferia di Liegi. Nonostante la pioggia incessante e i caricatori colmi d'acqua, tutti i colpi (circa 300) sono stati sparati senza esitazione. Il rinculo è minimo se non nullo, sembra di sparare con una cartuccia calibro .22 long rifle. I tecnici della Fn hanno sparato contro elmetti, giubbotti antiproiettile, mattoni, piastre di ferro: nulla ha fermato la pallottola 5,7×28, al contrario del 9 mm parabellum, risultato quasi privo di capacità perforante.
L'articolo completo è stato pubblicato su Armi e Tiro – agosto 1996
Modello: FiveseveN
Tipo: pistola semiautomatica
Calibro: 5,7×28 SS190
Funzionamento: chiusura metastabile
Canna: lunga 100 mm, rigatura a 8 principi con passo di un giro in 9 pollici
Percussione: percussore lanciato
Alimentazione: caricatore amovibile bifilare
Numero colpi: 20
Organi di mira: mirino fisso, tacca innestata a coda di rondine
Scatto: Doppia azione
Lunghezza totale: 207,5 mm
Altezza: 143,5 mm
Spessore: 31 mm
Peso: 608 g
Materiali: fusto e carrello in polimeri, canna e minuterie in acciaio al carbonio