Una circolare firmata da Gabrielli fissa un termine agli istituti per adeguarsi alla certificazione della qualità dei servizi. Univ fa il punto
Lo scorso 12 marzo il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha firmato una circolare sul completamento della certificazione della qualità dei servizi e degli istituti di vigilanza privata. Secondo quanto riferisce l’Unione nazionale imprese di vigilanza privata (Univ), su 580 società autorizzate a operare nella vigilanza privata, 120 non si sono ancora adeguate agli obblighi stabiliti dal regolamento di cui al dm 269/2010 (sussistenza dei requisiti, delle capacità e delle abilitazioni tecnici e organizzativi). La rilevazione è recentissima e vedrebbe quindi ancora un buon 20% di imprese del settore operare senza soddisfare i requisiti minimi di qualità richiesti dalla norma. Questa circolare, dunque, fissa per le prefetture la data del 30 aprile quale termine ultimo per fare il punto della situazione e presentare un cronoprogramma di iniziative che evidenzi il periodo entro il quale il processo di adeguamento totale si concluderà. Le imprese hanno già avuto parecchio tempo per adeguarsi: la prima scadenza era 2015 e al 2017 solo per le aziende già in qualche modo certificate. Ma a metà 2017 le imprese certificate secondo il nuovo regime erano ancora poche. La deadline fu quindi allungata al 31 gennaio 2018, ma esattamente un anno dopo mancano ancora all’appello ben 120 aziende.
Riferisce ancora Univ: “Interessante vedere come la circolare non si soffermi tanto sull’aspetto punitivo, quanto sul valore sotteso al processo di certificazione: tutelare l’utenza garantendo l’erogazione di servizi validi, assicurare che il personale di vigilanza operi in piena sicurezza, far sì che le imprese di sicurezza possano operare da deterrente contro la criminalità e assicurare adeguate possibilità di autodifesa a fronte di possibili attacchi. E, ovviamente, la concorrenza sleale verso chi ha investito tempo e denaro (che ha poi, almeno in parte, dovuto ricaricare sulle tariffe) per l’adeguamento. E veniamo all’aut aut: la circolare ipotizza 4 situazioni nelle quali fa rientrare le 120 aziende che a oggi ancora non sono certificate, formulando le rispettive indicazioni operative per le Prefetture.
1. Primo rilascio di licenza (ma non sono ancora trascorsi i 6 mesi per la consegna del certificato di qualità e conformità): se passano 6 mesi senza consegnare il certificato, l’impresa subisce il ritiro della licenza; 2. Richiesta di rinnovo di licenza senza certificazione allegata: la Prefettura dà un termine di massimo 30 giorni, superati i quali si procede al diniego del rinnovo; 3. Richiesta di rilascio/rinnovo di licenza dopo l’entrata in vigore del dm 115/2014, ma decorsi i 16 mesi per l’annullamento: si interviene quando verrà richiesto il rinnovo; 4. Per i casi in cui le prefetture abbiano allungato i termini oltre il 31 gennaio 2018, si intima di non concedere più proroghe”.
In allegato la circolare sulla certificazione nella vigilanza privata.