Su Armi e Tiro di dicembre abbiamo dedicato uno speciale alle tecnologie che Benelli e Beretta hanno sviluppato per prime, e con profitto, per la riduzione del rinculo e il miglioramento delle performance, all’insegna del massimo comfort per il cacciatore. Guarda il video girato nel laboratorio esperienze di Beretta
L’attenzione verso il calcio del fucile è una prerogativa molto italiana e trova le sue radici nel Tiro a volo, sport molto praticato nel nostro Paese che rappresenta una guida e un riferimento a livello mondiale. E proprio in questo ambito sono diventati veri e propri must i calci adattati alle caratteristiche anatomiche del piattellista, con un percorso progettuale e industriale che ha portato anche alla nascita di calci regolabili molto tecnologici.
A distinguersi in questo settore nel quale sono state messe in campo tecnologie e conoscenze sono state, in particolare, Benelli e Beretta, che dall’inizio degli anni 2000 hanno cominciato a proporre non soltanto calcioli prodotti con materiali moderni, come il poliuretano a cella aperta oppure i gel tecnici, ma soprattutto calci ergonomici, dotati di dispositivi in grado di mitigare l’effetto del rinculo sulla spalla, in particolare per l’impiego di cartucce come le calibro 12 magnum e supermagnum, utilizzate in particolare per la caccia agli acquatici e alle oche a lunghissima distanza. Le idee delle aziende italiane hanno contribuito, recentemente, ad aprire la strada anche alle tedesche Sauer, Merkel e Blaser, che hanno prodotto calciature anatomiche ed ergonomiche in particolare per il thumbhole o con appoggia guancia regolabile.
Dal Comfortech di Benelli al Kick-off di Beretta, su Armi e Tiro di dicembre abbiamo dedicato un articolo speciale allo sviluppo dio queste soluzioni con un focus sui più recenti sviluppi i questo settore.