A Pescate, in provincia di Lecco, proprio su “quel ramo del lago di Como” di manzoniana memoria, quello delle nutrie è diventato un problema ormai insostenibile, che ha spinto il sindaco, Dante De Capitani, a prendere una decisione definitiva. A gennaio, infatti, avrà inizio un progetto sperimentale di contenimento della specie, un’operazione che avrà la durata complessiva di tre anni e che punta a ridurre del 70% la popolazione di nutrie presenti nel luogo, che rappresenta non solo un flagello per le sponde del lago e del fiume Adda, ma anche un serio rischio dal punto di vista sanitario. Il progetto sarà portato avanti in primis per mezzo di abbattimenti, effettuati da cacciatori abilitati, guardie volontarie e agenti della polizia provinciale e, in secondo luogo, anche per mezzo di catture finalizzate alla sterilizzazione degli esemplari, delle quali si occuperanno veterinari e personale formato di un’associazione milanesegià all’opera anche nel comune di Garlate (Lc). Il comune di Pescate, in più, non dovrà sborsare nemmeno un euro, in quanto cacciatori e guardiacaccia presteranno il loro servizio gratuitamente e i costi delle sterilizzazioni (60 euro, circa, per ogni animale) saranno a carico dell’associazione che si occuperà delle operazioni.
Guerra aperta alle nutrie nel Lecchese
Al via a gennaio un progetto di contenimento della specie che dovrebbe ridurre, in tre anni, la popolazione del 70%. Oltre agli abbattimenti effettuati da cacciatori e guardiacaccia, anche catture e sterilizzazioni