Il programma Mattino 5 News, in onda su canale 5 Mediaset, ha affrontato il problema dei lupi: assieme al conduttore Francesco Vecchi, in studio il Gotha dell’animalismo italiano, rappresentato da Michela Brambilla, Alessandro Cecchi Paone, Emanuela Carcano, Andrea Mazzatenta. Praticamente, ancora una volta, tutti contro uno. L’uno sarebbe l’ex senatore Simone Pillon della Lega. L’argomento, lanciato dal conduttore, è il pericolo del lupo ormai diventato troppo presente tra le nostre abitazioni. Timidamente, ha prospettato provvedimenti decisi a spaventarne le troppa confidenza che ormai ha con l’uomo. Immediata la difesa d’ufficio della Brambilla che esalta la capacità del lupo di tenere sotto controllo la specie cinghiale. Ovvero, senza lupi il cinghiale esploderebbe. Niente di più errato. Abbiamo già messo in evidenza che i cinghiali in Italia, numeri alla mano, vengono tenuti sotto controllo dall’attività venatoria che ne abbatte circa un milione. E non certo i 3.300 lupi conteggiati dall’Ispra. Poi il conduttore ha mostrato alcuni video nei quali i lupi predano gatti e cani di casa. Allora tutti a rispondere che “è un predatore e bisogna prendere le dovute precauzioni”. Al ricordo di aggressioni all’uomo, Cecchi Paone ha sovrastato tutti con ripetute affermazioni che “il lupo non attacca l’uomo. Non è pericoloso per l’uomo”. Affermazioni che le aggressioni provate e documentate di lupi nei confronti degli umani hanno ormai provato essere errate. Ricordiamo Vasto e il centro commerciale nei dintorni di Roma. E tutte le volte che, per smentire tale episodi, sono stati fatti i relativi esami del Dna, è saltato fuori che ad aggredire erano stati lupi al 100%.
Il professor Mazzatenta, dell’Università di Teramo, noto per le sue posizione da ultras anticaccia, che si ostina a portare avanti la versione delle cinghiale matriarche che controllano l’estro delle altre femmine del branco, smentito da decine dei suoi stessi colleghi, ha definito il lupo “un predatore che approfitta di quello che riesce a prendere”. La giornalista Carcano ha riportato la storia, trita e ritrita, dell’uomo invasore dell’ambiente, non rispettoso del mondo animale eccetera. Qui è stato Pillon a smontare tale tesi, affermando che siamo proprio noi i capi del branco e abbiamo il diritto di viverci e abitarci, nell’ambiente, non il contrario. Se no si starebbe tutti ancora nelle grotte ad aspettare qualche fulmine che accenda un fuoco. Il conduttore tuttavia è riuscito a esprimere un concetto importante: che se si facesse qualche abbattimento i lupi avrebbero paura ad avvicinarsi alle case e, a maggior ragione, all’uomo. Non l’avesse mai detto. La Brambilla è insorta al grido “la violenza mai”, aggiungendo che “Se poi il branco si disgrega è peggio”. E allora quando i giovani vengono cacciati via dal branco, che succede? Non è la stessa cosa?. Se vogliamo parlare seriamente, senza smielato animalismo incompetente e dannoso specialmente per le specie animali, facciamoci la domanda del perché i lupi predano cani, gatti, nutrie e pecore. Perché i cervi adulti, i cinghiali adulti, gli orsi adulti, e gli animali adulti in genere, reagiscono e fanno tanto male. Mentre i suddetti no. Per cui se il lupo, come tante volte detto, fosse trattato come dice il conduttore Vecchi, capirebbe che dove c’è il pericolo non bisogna andare. Fanno tutti così, gli animali furbi. Compresi i gatti del giardino di fianco al nostro. Non vengono da noi perché abbiamo i cani. Se non ci fossero ci invaderebbero anche la casa. Riassumendo: il lupo, altamente intelligente, aggredisce bambini e animali inermi perché non sono pericolosi. Quindi per salvarlo bisognerebbe ricordargli che l’uomo e l’ambiente nel quale si muove l’uomo, è pericoloso per lui. Non bisogna essere né professori, né scienziati né super esperti per arrivare a pensarlo. Il punto tuttavia è un altro ed è che quando si parla di fauna, ci fosse mai una volta tra gli invitati gente competente e non apertamente schierata con l’animalismo più becero. Che ha la pretesa, perché porta da mangiare ai gatti, di saperne più di quelli che ci lavorano tutti i giorni. Oltretutto sempre invitati in numero tale da sovrastare l’unico che la pensa al contrario. Questa non è informazione. Ma tifo guidato.