L’Aecac (Associazione europea per il commercio di armi civili) ha pubblicato un documento nel quale riassume i passaggi legislativi in seno alle istituzioni europee, che il progetto di direttiva “disarmista” dovrà sostenere per arrivare all’approvazione definitiva.
Tale documento è di notevole utilità visto che, diversamente dalle legislazioni nazionali di ciascun Paese membro, non è così semplice per i comuni cittadini comprendere il funzionamento delle istituzioni europee.
In sostanza, poiché il disegno originale di direttiva è soggetto a proposte di emendamento da parte del parlamento europeo (principalmente secondo la bozza predisposta dalla presidente del comitato Imco, Vicky Ford), il testo originario NON può essere votato così come è: il Consiglio europeo dovrà valutare gli emendamenti proposti dal Parlamento e, se li approva così come sono, viene approvato il testo emendato.
Se il consiglio non approva gli emendamenti parlamentari o li respinge, deve preparare un testo che riassuma la posizione comune del consiglio e inviarla al Parlamento.
In seconda lettura, il Parlamento può:
– Approvare la posizione comune del Consiglio, il tal caso la direttiva entra in vigore;
– Respingere la posizione comune del Consiglio, opponendo il diritto di veto;
– Proporre a sua volta emendamenti al documento del Consiglio: in tal caso, gli emendamenti sono sottoposti al Consiglio e alla Commissione europea.
Se il Consiglio approva gli emendamenti parlamentari, la direttiva entra in vigore; se invece il Consiglio non approva gli emendamenti, è necessario andare davanti a un comitato di conciliazione, composto in modo paritetico da membri del consiglio e parlamentari europei. Il comitato ha sei settimane di tempo per produrre un documento che tenga conto sia della posizione del Consiglio, sia del Parlamento. Se non si riesce a raggiungere un accordo sul documento comune, la proposta di direttiva è definitivamente respinta. Se il comitato invece approva il testo comune, quest’ultimo viene presentato al Consiglio e al Parlamento per l’approvazione. Entrambi gli organismi hanno sei settimane di tempo per approvarlo. Il testo è approvato se sia il Consiglio, sia il Parlamento approvano il medesimo testo.
Per leggere il comunicato integrale Aecac (in inglese), clicca sull'allegato.