Dopo l’aggressione sul monte Peller, è stata identificata l’orsa responsabile. È la quattordicenne Jj4, seconda più anziana tra quelle in Trentino. Finirà in un recinto?
Dal dna raccolto dai tecnici della Fondazione Mach di San Michele all’Adige (Tn), contenuto nella saliva depositata sui vestiti dei due aggrediti sul monte Peller nei pressi di Cles, lo scorso 21 giugno, si è arrivati all’individuazione dell’orso responsabile. Si tratterebbe dell’animale contrassegnato dalla sigla Jj4, una femmina di 14 anni, seconda più anziana di tutte quelle che vivono in Trentino. È la figlia di Jurka, un’altra orsa problematica catturata e poi rinchiusa in un recinto nell‘apposita area del Casteller. Nei giorni scorsi, nei confronti dell’orso aggressore, il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, aveva emanato un immediato ordine di cattura e abbattimento come accadde per Kj2 nel 1917. Subito si è scatenata una protesta, sia in rete che presso le Istituzioni, dei contrari all’abbattimento. Primo tra tutti il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, senza nemmeno naturalmente avere più informazioni per supportare la contrarietà a questa decisione. Anche noi personalmente siamo comunque contrari a un abbattimento, se è stato e sarà possibile una preventiva cattura. Certo la vita in un recinto non sarà il massimo per un animale selvatico, ma pensiamo si otterrebbe la pacificazione di ambedue i fronti. Anche contrario all’abbattimento, con dichiarazione pubblica immediata a ridosso del fatto, si è espresso il figlio dei due aggrediti. Ovvero Christian Misseroni, cacciatore come il padre, che ben conoscendo i meccanismi naturali degli animali non ha manifestato sentimenti né di vendetta né aggressivi nei confronti dell’orsa.