Il Banco nazionale di prova ha esplicitato sul proprio sito, nella pagina dedicata alla procedura per la classificazione delle armi, le tolleranze ammesse sulla lunghezza della canna per le armi sottoposte a istanza di classificazione. In altre parole, ha reso esplicita l’indicazione metrica su quanto possano essere differenti le lunghezze delle canne rispetto ai dati riportati sulla scheda dell’istanza di classificazione, senza che sia necessario richiedere una nuova e diversa istanza. Per quanto riguarda le armi lunghe e le armi corte a colpo singolo, ripetizione manuale o semiautomatiche, il banco ha ripreso le indicazioni contenute nella circolare n. 557/PAS.50.0385/Q/11 pubblicata dal ministero dell’Interno il 20 giugno 2011, quindi la tolleranza massima ammessa è pari a +/- 2 millimetri. La circolare del 2011, peraltro, nello specificare una diversa procedura di misurazione per le canne dei revolver, non indicava alcuna tolleranza specifica per quanto riguarda la lunghezza della canna di questi ultimi. Il Banco di prova ha specificato che, per quanto riguarda i revolver, la tolleranza massima ammessa sarà di +/- 4 millimetri rispetto al valore nominale della canna. Quindi, per esempio, se un modello di revolver è classificato sportivo con canna di lunghezza nominale pari a 152 millimetri, sarà considerato sportivo qualsiasi esemplare di quel modello che abbia una canna compresa tra 148 e 156 mm.
Perché è importante?
Questa precisazione da parte del Banco di prova è molto importante, in quanto va finalmente a sanare un “buco” interpretativo lasciato a suo tempo dal ministero dell’Interno, che talvolta nel tempo ha determinato criticità nell’applicazione pratica da parte di alcune questure particolarmente “zelanti”, le quali hanno rifiutato di denunciare come sportivi revolver acquistati dai cittadini con canne di lunghezza nominale pari a quella della scheda di classificazione, ma di lunghezza reale inferiore. In sostanza, parlando in particolare dei revolver Smith & Wesson (ma non solo), è noto che questi ultimi hanno generalmente la canna che ha una lunghezza reale inferiore a quella nominale, e questa discrepanza può arrivare fino a 1/8 di pollice (3,175 mm): da ciò discende il fatto che la tolleranza normale di costruzione di questi revolver risulta essere superiore rispetto ai 2 millimetri che il ministero aveva previsto per la generalità delle armi (ma non per i revolver). Né d’altronde si comprende come si potesse pretendere di applicare un’unica misura di tolleranza (2 millimetri appunto) per tipologie di armi diversissime tra loro e prodotte anche in Paesi che non hanno il sistema metrico decimale (come gli Stati Uniti). Perfettamente consapevole di questo aspetto costruttivo, il Banco ha provveduto a fissare conseguentemente la tolleranza specifica di +/- 4 millimetri, nell’ambito delle proprie competenze tecniche sulla classificazione delle armi attribuita dalla legge a partire dal 2012.