L’agenda dell’Unione europea sulla biodiversità per il 2030 richiede azioni concrete e impegno da parte di tutti nella difesa della natura e della fauna. Mentre sono in molti a parlare di biodiversità senza entrare in azione, la caccia e i cacciatori si spendono quotidianamente sul territorio a difesa dell’habitat, monitorando la fauna e proteggendo le specie più minacciate. Un nuovo progetto messo in campo da Face (Federazione europea delle associazioni per la caccia), il Manifesto per la biodiversità, mette in luce il chiaro legame tra caccia e conservazione, un utile strumento per consentire al mondo venatorio di dialogare con le istituzioni, con i media e con l’opinione pubblica illustrando chiaramente le proprie azioni. La piattaforma è ospitata sul sito BiodiversityManifesto.com, è semplice, intuitiva e fornisce informazioni precise sugli oltre 470 progetti di conservazione gestiti dalle associazioni venatorie nei vari Paesi dell’Unione, di cui oltre il 30% hanno luogo nei confini di aree protette.
«Grazie agli inestimabili sforzi di così tanti cacciatori», ha dichiarato con soddisfazione il presidente di Face Torbjörn Larsson, «ora abbiamo solide prove per dimostrare nella pratica come i cacciatori stiano attuando con successo la strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 e diano un contributo cruciale al ripristino degli habitat, protetti aree, monitoraggio delle specie e molto altro ancora».