Mentre le istituzioni europee ancora si baloccano su quali armi legali togliere ai cittadini onesti, l'edizione on-line del quotidiano La Stampa dà conto di un fiorente commercio di armi illegali (da guerra) che starebbero girando allegramente per il Mediterraneo. Scopo: rifornire l'Isis, che in cambio paga con reperti archeologici risalenti all'alba delle civiltà umane, rastrellati in territorio libico e iracheno. A mediare questo lucroso affare, pare che siano le nostre organizzazioni criminali, cioè la camorra e la n'drangheta, mentre la fonte delle armi pare essere la mafia russa. Ancora una volta, si dimostra inoppugnabilmente quanto le preoccupazioni delle autorità europee per le armi legali siano, in realtà, pretesti che nulla hanno a che vedere con il terrorismo o la criminalità, ma perseguano anzi un diverso disegno politico: quello del disarmo dei cittadini onesti.
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