Quest'oggi e la prossima domenica 20 ottobre gli attivisti della lega anti caccia costituiranno presidi a Colle San Zeno in provincia di Brescia. Secondo la Lac, infatti, è emergenza caccia illegale in provincia di Brescia, interessata da un forte flusso migratorio di uccelli provenienti dal nord Europa. “Dalle numerose segnalazioni pervenute alla Lac e dai rapporti delle guardie volontarie venatorie delle associazioni protezioniste che svolgono attività di vigilanza sul territorio, si evidenzia l’abbattimento continuo e indiscriminato di uccelli protetti”.
La Lac chiede alle amministrazioni della regione Lombardia e della provincia di Brescia, e agli organi preposti di intervenire per potenziare il servizio di vigilanza nei mesi di ottobre e novembre, periodo di maggiore flusso migratorio, e per porre rimedio a questo fenomeno.
"La caccia in Lombardia non è illegale”, scrive Marco Bassolini, responsabile nazionale caccia della Lega Nord Lombardia, “ma è legittimamente praticata, normata e disciplinata da leggi regionali, nazionali e comunitarie, pertanto chi la pratica è cosciente e in possesso di regolare porto d’armi rilasciato dalle autorità competenti che ne attestano l’idoneità fisica, mentale e soprattutto di fedina penale illibata. Riteniamo altrettanto pretestuose, poco attendibili e irrispettose nei confronti degli organi di vigilanza che, con diligenza e serietà svolgono il loro lavoro, definire che i controlli effettuati dagli organi preposti sono scarsi ed impotenti; ricordo a tale proposito che sul territorio bresciano nel periodo di caccia operano oltre la polizia provinciale e del corpo forestale dello Stato, il nucleo operativo antibracconaggio proveniente da Roma e centinaia di guardie venatorie volontarie”.
Per Bassolini la Lac ha come unico intento e fine la chiusura della caccia, per cui anche l’abbattimento di un solo fagiano o di un coniglio può sembrare illegittimo e illegale e quindi prova ad impressionare l’opinione pubblica con filmati datati e composti (il riferimento è a un video pubblicato su Youtube). "Detto questo, come lega Nord chiediamo pubblicamente a tutte le autorità competenti presenti sul territorio così come ai sindaci di vigilare affinché i presidi annunciati da parte della Lac presso il Colle S. Zeno così come qualsiasi altra azione di disturbo e di controllo siano trattati a norma di regolamento provinciale per quanto riguarda il coordinamento delle guardie venatorie volontarie e di legge per le azioni di disturbo all’attività venatorie”. Secondo la legge regionale 26/art. 51 comma 5 si dovrebbe applicare una sanzione amministrativa da 206,58 a 619,75 euro per chi volontariamente procura disturbo all’esercizio venatorio, anche avvalendosi di strumenti atti all’allontanamento della selvaggina.
“Chiediamo inoltre a tutti i cacciatori di non esitare a segnalare alle forze dell’ordine anche tramite le proprie associazioni venatorie in forma dettagliata e capillare eventuali azioni che si ritengano illegittime e illegali effettuate da qualsiasi “cittadino” durante lo svolgimento della pratica venatoria. L’attività venatoria, espressione della cultura rurale e patrimonio di conoscenze, usi, costumi ed economia dei nostri territori sarà difesa con tutti i mezzi e come lega Nord non accetteremo mai che per ideologia, verità distorte e per falso moralismo da parte di cittadini, associazioni o legislatori metropolitani sia messa in discussione”.