Intesa Urca-Legambiente-Arcicaccia a InCountry
Nel corso di InCountry, la manifestazione enogastronomica e venatoria ospitata lo scorso weekend a Bolgheri (Li), è stato sottoscritto uno storico protocollo d’intesa tra Urca (Unione regionale cacciatori appennino), Legambiente e Arcicaccia, dai rispettivi presidenti Antonio Drovandi, Ermete Realacci e Osvaldo Veneziano. Scopo del protocollo, “la conservazione del patrimonio faunistico, dando attuazione ai piani d’azione nazionali e internazionali, convalidati dal…
Nel corso di InCountry, la manifestazione enogastronomica e venatoria ospitata
lo scorso weekend a Bolgheri (Li), è stato sottoscritto uno storico protocollo
d’intesa tra Urca (Unione regionale cacciatori appennino), Legambiente e
Arcicaccia, dai rispettivi presidenti Antonio Drovandi, Ermete Realacci e
Osvaldo Veneziano. Scopo del protocollo, “la conservazione del patrimonio
faunistico, dando attuazione ai piani d’azione nazionali e internazionali,
convalidati dalle più recenti conoscenze tecnico-scientifiche e ispirati ai
principi di sussidiarietà, condivisione delle responsabilità e integrazione
della politica ambientale e con le altre politiche; crescita del prelievo
conservativo e delle modalità e degli strumenti di caccia coerenti con tale
obiettivo, basati sulle più recenti conoscenze tecnico-scientifiche, e il
contestuale disincentivo delle pratiche di caccia non pianificate e non
improntate a metodi ecologicamente sostenibili; l’omogeneizzazione dei metodi
di gestione degli ungulati selvatici in ambito nazionale, secondo gli indirizzi
dell’Infs, con particolare riguardo ai modelli di formazione dei cacciatori, ai
metodi di realizzazione dei censimenti, dei piani di gestione e del prelievo e
alle modalità di controllo da parte degli enti preposti e, in riferimento al
prelievo di cervidi e bovidi, con particolare riguardo al divieto di utilizzo
di cani da seguita e di mezzi di caccia diversi da armi ad anima rigata munite
di ottica; l’armonizzazione dei tempi di prelievo per ciascuna specie e
l’adeguamento dei calendari venatori al fine di garantirne le esisgenze
biologiche e di limitare il disturbo alle specie/individui non oggetto di
prelievo, fatte naturalmente salve le eccezione dettate da particolari
condizioni ambientali e climatiche; la nascita delle Federazione nazionale
degli Atc e dei Ca e la definizione della natura giuridica di tali entità, che
insieme agli agricoltori, agli ambientalisti, al sistema delle autonomie
locali, delle aree protette, delle aree a gestione faunistico-venatoria
privatistica, ai qualificati operatori del mondo ambientale e faunistico,
nonché a tutti i legittimati sia interlocutore al fine della realizzazione
della corretta e buona gestione faunistica e del territorio rurale, anche per
lo sviluppo compatibile di questo con particolare riferimento alle aree
disagiate; la nascita di un’efficace rete di comunicazione e scambio di
esperienze tra i differenti soggetti legittimati che sono coinvolti nella
gestione del territorio e del patrimonio faunistico.