In un’intervista al quotidiano Il giornale, il presidente di Anpam (l’associazione che riunisce i produttori di armi e munizioni), Nicola Perrotti, ha fornito importanti indicazioni sullo stato di salute del comparto, in questi tempi di crisi. «il settore è sano e due anni fa ha chiuso un decennio di crescite a due cifre e di guadagni alti. Nel 2008 e nel 2009 ha perso il 10 e il 12 per cento di fatturato, perché comunque si tratta di un prodotto voluttuario. Un pro…
In un’intervista al quotidiano Il giornale, il presidente di Anpam
(l’associazione che riunisce i produttori di armi e munizioni), Nicola
Perrotti, ha fornito importanti indicazioni sullo stato di salute del comparto,
in questi tempi di crisi. «il settore è sano e due anni fa ha chiuso un
decennio di crescite a due cifre e di guadagni alti. Nel 2008 e nel 2009 ha
perso il 10 e il 12 per cento di fatturato, perché comunque si tratta di un
prodotto voluttuario. Un problema è il cambio, visto che il 90 per cento
dell’export è in dollari. C’è stata una frenata più forte nei fucili che nelle
pistole, le quali, anzi, negli Stati Uniti hanno visto aumentare le vendite,
perché la gente pensava che un presidente democratico desse una stretta. Il
ricorso alla cassa integrazione è stato modesto, perché le aziende sono ben
capitalizzate e si sono sempre autofinanziate. Anche perché gli istituti di
credito italiani si tirano indietro, opponendo problemi morali. Invece, le
banche estere fanno la fila per lavorare con le nostre industrie, anche le
filiali di gruppi italiani».