Oggi, una delegazione della commissione regionale Agricoltura, parchi e risorse idriche è a Bruxelles, dopo che a dicembre il consiglio regionale aveva approvato un ordine del giorno che prevedeva l'attivazione di contatti diretti con la commissione europea per definire nel modo migliore i provvedimenti venatori per la prossima stagione. La delegazione è composta dal vice presidente del consiglio, Carlo Saffioti (pdl), dal presidente della commissione, Mauro Parolini (pdl), e dai consiglieri regionali Vanni Ligasacchi (pdl), Alessandro Marelli (Lega Nord), Mario Barboni (pd) e Valerio Bettoni (udc). La delegazione lombarda si incontrerà con i rappresentanti dell'ufficio giuridico e contenzioso presso la sede di Italrap (rappresentanza permanente d'Italia all'Unione europea), poi parteciperà a una riunione alla direzione generale ambiente della commissione europea direzione infrazioni.
La commissione regionale Agricoltura, parchi e risorse idriche, a fine febbraio, aveva già ufficialmente richiamato l'Ispra a compiere fino in fondo il proprio dovere in materia venatoria, chiedendo alla giunta regionale “di attuare ogni iniziativa utile a obbligare l'Ispra a esprimere parere obbligatorio sulla consistenza delle specie cacciabili”.
«Una raccomandazione che si era resa necessaria», ha spiegato il presidente della commissione, Mauro Parolini, «poiché dal 2005 l'Ispra dichiara di non essere in grado di fornire i dati richiesti secondo i criteri fissati dall'Unione europea. Questa inadempienza di Ispra costituisce la principale motivazione delle procedure di infrazione nei confronti delle leggi venatorie lombarde».
Il documento approvato dalla commissione lombarda contiene anche l'impegno a dare avvio all'osservatorio regionale degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche e su proposta di Vanni Ligasacchi pone anche come termine ultimo per l'avvio il prossimo mese di aprile. «In assenza dei pareri dell'Ispra, per legiferare potremo avvalerci», ha precisato Ligasacchi, «dei pareri espressi da questo osservatorio, che hanno pari valore e legittimità».
«Stiamo lavorando in modo trasversale in consiglio regionale», spiegano Carlo Saffioti e Mauro Parolini, «perché i provvedimenti della regione sulla caccia siano sempre più coerenti e rispettosi delle tradizioni della pratica venatoria lombarda. Intendiamo promuovere ogni azione utile sia a Roma sia a Bruxelles perché nel rispetto della direttiva europea anche in Lombardia l'attività venatoria sia garantita e praticata come avviene in tanti altri Paesi europei».