A poche settimane dallo Shot Show ecco una anticipazione di Smith & Wesson: arriva la “Ez” in 9 parabellum
La precedente M&P Shield 380 Ez in 9 corto (.380 Acp negli Usa) ha avuto successo e, su richiesta della clientela, la Smith & Wesson ha pensato bene di accontentarla passando al calibro maggiore.
Perché si chiamano Ez? Per un gioco fonetico, la pronuncia delle due lettere in inglese suona come “easy” ossia, facile. Facile da armare, facile da caricare, facile da impiegare: questa la filosofia dietro il progetto di questa pistola che agli inizi, ha fatto storcere il naso anche ai fan della Smith & Wesson.
Il target iniziale della “Ez” in .380 Acp (presentata nel 2018) era il gentil sesso: visto l’aumento in questi ultimi anni di donne che si approcciano alle armi per difesa personale, non tanto secondariamente a chi non ha molta forza nelle mani e ai principianti in genere. Grazie alla struttura degli intagli di presa molto scavati e con rilievi posteriori e ad una molla più leggera, armare la Ez è particolarmente agevole. Non solo, nonostante il caricatore sia un monofilare da 8 colpi, il serbatoio ha sui lati una presa scorrevole per abbassare l’elevatore, agevolando ulteriormente l’inserimento dei colpi (come capita in alcune pistole calibro .22…). L’impugnatura inoltre, ha una angolazione di 18° considerata ideale per un immediato allineamento al bersaglio. Sicurezza: a disposizione una sicura passante dorsale (non che volesse strizzare l’occhio agli amanti delle 1911 che un po’ retrò lo sono comunque…) e una sicura manuale ambidestra facoltativa (nella foto di apertura). Infine lo scatto, in singola azione con corsa breve e con i relativi vantaggi che questa offre nella precisione del tiro. Una sommatoria di caratteristiche “mirate” che a quanto pare, oltre ad aver centrato lo scopo della “facilità” ha convinto anche molti altri scettici, iniziali. In effetti, la linea delle “Ez” si discosta parecchio dai canoni estetici delle Shield da cui, in qualche modo, derivano. Confortati dal successo e pressati dalle richieste di quelli che preferiscono per la difesa il 9×19, la decisione di allargare l’offerta con la nuova M&P Shield Ez M2.0.
Tra le ulteriori caratteristiche della serie un estrattore a unghia montato sul cielo del carrello e spostato a sinistra, una lunga leva sopra la camera di scoppio con funzione visiva e tattile di colpo in canna e generose mire a tre pallini. Lo scatto è una dipartita dal più classico striker firing in semi doppia azione: nelle Ez abbiamo scatto in singola azione con cane interno battente su percussore lanciato.
La Smith & Wesson M&P Shield Ez M2.0 (si, la sigla completa è lunga…) con canna da 93 millimetri (3,67 pollici) misura complessivamente 173 millimetri per 658 grammi a vuoto. Il costo negli Usa sarà di 479 dollari (con o senza sicura esterna) e 575 dollari la versione con laser Crimson Trace red laserguard (nella foto sotto); la versione in .380 Acp e a titolo di paragone, costa invece 416 dollari.