Tornano limitazioni agli spostamenti in Lombardia, Campania e Lazio, altre regioni meditano di seguirle. In particolare per i legali detentori di armi l’infrazione può costare salatissima
La recrudescenza, purtroppo, dei contagi del virus Covid 19 torna a stringere la propria morsa sulle vite dei cittadini italiani e, oltre alle misure previste a livello nazionale, per il momento alcune regioni hanno introdotto limitazioni alla circolazione dei cittadini, sulla base di specifici orari (come in Lombardia, tra le 23 e le 5 del giorno successivo) o al transito tra differenti province di una stessa regione (come in Campania).
In questi casi il divieto di circolazione non è assoluto, bensì può risultare giustificato da ragioni di salute, lavoro o da altre esigenze emergenziali non differibili. Per giustificare queste eccezioni è prevista una apposita autocertificazione, come già accaduto nel “primo” lockdown.
Come già abbiamo avuto modo di osservare alcuni mesi fa, in occasione delle prime chiusure anti-contagio, è di particolare importanza che i legali detentori di armi osservino scrupolosamente queste disposizioni perché, purtroppo, nel caso in cui si accertasse una violazione, il costo potrebbe essere molto salato.
Al di là, infatti, della sanzione prevista per la violazione delle ordinanze in sé, che è quella dell’articolo 4 del decreto legge 19/2020 (che è una sanzione esclusivamente amministrativa, da 400 a 3.000 euro), è possibile che al cittadino sorpreso a violare l’ordinanza venga contestata la più grave fattispecie (penale) contemplata dall’articolo 650 cp (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità) oppure, nel caso in cui venissero riscontrate affermazioni mendaci nell’autocertificazione, la fattispecie contemplata dall’articolo 495 cp. Entrambe, ovviamente, in caso di condanna possono far propendere (la forma dubitativa è d’obbligo, ma appare verosimile osservando l’atteggiamento degli ultimi anni…) l’autorità di pubblica sicurezza a ritenere che il cittadino non dia più sufficiente affidamento di non abusare delle armi, con conseguenti provvedimenti interdittivi.
I cacciatori e appassionati d’armi italiani sono cittadini controllati e cittadini di serie A, incensurati per definizione. In queste occasioni hanno la possibilità di dimostrare il loro autocontrollo, la prudenza e la temperanza che li hanno resi degni, da parte dell’autorità, di acquistare e detenere armi da fuoco.