Signor Presidente, stiamo veramente vivendo un agosto piuttosto anomalo sia per il clima, che ha diviso la penisola in due con nubifragi di inaudita violenza al Nord e Centro Italia e con temperature sopra la norma nel Meridione, sia per la nostra vita politica, nella quale più che a ragionamenti politici di conduzione del Paese sembra che la materia del contendere si riduca a problemi personali con riflessioni non sullo stato di salute della nostra gente, bensì su quello ad esempio degli animali, intrattenendosi sulla sindrome dei cani lasciati soli!
Vi sono Ministre che, più che collaborare con il Capo dell’Esecutivo in una difficile opera di governo, non fanno altro che rinnegare in modo assurdo le promesse elettorali di due anni orsono, come quella sulla definitiva chiusura del “problema caccia” con le sue rilevanti ricadute nei settori collegati dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura e, in sintesi, di quella ruralità che rappresenta anche un valore sociale insostituibile ed un valore ambientale che potrebbe fare la differenza per una reale e razionale tutela della biodiversità.
Tutto ciò non è solo istituzionalmente scorretto, ma è anche controproducente in termini sociali, economici e politici.
Per ridare slancio a tutto il Paese, rimanendo agganciati alla ripresa della Germania e dell’Europa in generale, è necessario – come ha già scritto nelle scorse settimane Marcello Veneziani su Il Giornale (26.06.2010) – che la politica torni ad occuparsi dei problemi veri, dei problemi dei cittadini, delle imprese. Dei problemi della gente e di quella rilevante e diffusissima economia di base che tocca anche la CACCIA e le sue problematiche.
I cittadini cacciatori da anni attendono di essere considerati risorsa e non problema, così come avviene nel resto d’Europa. Cittadini che da anni attendono di veder mantenute le promesse avanzate in campagna elettorale.
Coraggio Cavaliere, per chiudere una buona volta questo paradossale tormentone dell’organizzazione venatoria, basta poco. Si scrolli di dosso consiglieri e cortigiani che conducono solo battaglie personali e concretizzi quello che aveva indicato in materia nel Suo programma elettorale.
Ma, caro Presidente del Consiglio, si dia da fare, prima che sia troppo tardi e prima che il gallo canti! Prima che la fiducia di tanti cacciatori italiani e di tutti quelli che gravitano attorno alla caccia sia irrimediabilmente perduta.
Anuu Migratoristi