La Lipu, nell’offrire appoggio alle consuete posizioni anticaccia del ministro del Turismo Maria Vittoria Brambilla, non perde occasione per manipolare a proprio uso e consumo i risultati del sondaggio commissionato a Astra ricerche dal Cncn. “È emersa”, si legge nel comunicato Lipu, “per usare le testuali parole del direttore di AstraRicerche, Enrico Finzi, un’Italia ostilissima a caccia selvaggia, che per il 90% condanna tutti i tentativi di deregolamentazione dell’attività venatoria, inclusi quelli sostenuti proprio dai committenti del sondaggio. Con percentuali che superano il 70%, gli italiani respingono le pessime proposte di cacciare nei parchi o con la neve, o di allentare i vincoli su controlli ed esami per i cacciatori, o di non garantire sufficienti tutele alle specie minacciate. Per non parlare della questione sicurezza per le persone, su cui è necessario operare una seria riflessione”. Peccato che la Lipu dimentichi a bella posta di diffondere anche i risultati del sondaggio nei quali si dimostra che gli italiani contrari alla caccia tout court non sono affatto la maggioranza, come invece pretenderebbero sia la Brambilla, sia la Lipu. Ancora una volta, si dimostra come questo tipo di ambientalismo non abbia alcuno scrupolo a manipolare la realtà per portare avanti i propri fini sempre e comunque, dimostrandosi interlocutore del tutto inadatto a costruire qualsiasi tipo di dialogo.
Lipu manipola i dati del sondaggio sulla caccia
La Lipu, nell’offrire appoggio alle consuete posizioni anticaccia del ministro del Turismo Maria Vittoria Brambilla, non perde occasione per manipolare a proprio uso e consumo i risultati del sondaggio commissionato a Astra ricerche dal Cncn. “È emersa”, si legge nel comunicato Lipu, “per usare le testuali parole del direttore di AstraRicerche, Enrico Finzi, un’Italia ostilissima a caccia selvaggia, che per il 90% condanna tutti i tentativi di deregolamentazione dell’attività venatoria