Il consiglio di Stato, con ordinanza dello scorso 6 dicembre, ha respinto il ricorso in fase cautelare che le associazioni animaliste avevano proposto contro la sentenza del Tar della Lombardia, che aveva a propria volta respinto le loro argomentazioni circa il calendario venatorio e, nello specifico, circa le differenze in termini di giornate di caccia e capi prelevabili, rispetto a quanto indicato dall’Ispra. Il Consiglio di Stato ha infatti ritenuto di respingere la sospensione cautelare, evidenziando come i pareri Ispra siano obbligatori ma non vincolanti, nel momento in cui il discostamento dal parere Ispra sia adeguatamente motivato. Nello specifico, il Consiglio di Stato ha ritenuto che “la istruttoria regionale contestata pare, ad una sommaria delibazione, propria della fase cautelare, appropriata e completa in relazione alle diverse valutazioni dei diversi organi istituzionali e alle linee guida europee”. Di conseguenza, il calendario andrà avanti regolarmente fino all’udienza di merito.
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