Il ministro dell’Ambiente Costa nasconde le convalidate ricerche sulla migrazione degli uccelli, fornite dalle associazioni venatorie per la revisione dei Key concepts. Parte una scomposta offensiva ambientalista
Come è noto, nello scorso luglio il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, ha invitato le associazioni venatorie a produrre la documentazione tecnico-scientifica relativa alle specie di uccelli per le quali ritenessero necessaria una modifica delle date dei Key concepts, in corso di revisione. Così è stato: le associazioni hanno risposto con la dovuta documentazione tecnico-scientifica. Tuttavia il ministero ha inviato alla commissione per la revisione dei Key concepts i soliti vecchi dati che non tengono conto delle recenti ricerche, convalidate a livello internazionale, sulla migrazione pre-nunziale, anche attraverso la radiotelemetria satellitare che non può essere smentita in nessun modo, fornite dalle associazioni venatorie.
Rilevata l'irregolarità, le associazioni hanno richiesto l'intervento del ministero delle Politiche agricole e di quello delle Politiche europee, competente per legge nei rapporti con l'Unione europea per tutto quello che riguarda la fauna, la sua gestione e la sua protezione (articolo 1, comma 7 bis legge 157/92).
Federcaccia ci aggiorna sul seguito: “Con un comunicato zeppo di falsità, adesso, le solite sigle ambientaliste e abolizioniste stravolgono la realtà dei fatti sul processo di revisione dei Key concepts, spingendo sull’acceleratore alla ricerca del consenso basato sull’emotività, senza preoccuparsi di inesattezze e vere e proprie falsità sul piano legale, biologico e politico, ancora più gravi perché riprese e sostenute da esponenti politici dei 5 Stelle, fra i quali proprio il ministro Sergio Costa, che nel suo alto ruolo istituzionale tutto dovrebbe essere meno che di parte”. Leggeremo nei prossimi giorni sui giornali…
Le sigle ambientaliste hanno gridato alla “invasione di campo”, affermando addirittura che la stesura dei Key Concepts sia una materia “indiscutibilmente del ministero Ambiente”.
Prosegue Federcaccia: “Il comunicato a firma delle sigle ambientaliste e animaliste riporta poi che il ministero delle Politiche europee intenderebbe inviare i “dati dei cacciatori”, una curiosa affermazione di cui non si riesce francamente a comprendere il senso. Totalmente falsa poi l’affermazione che si vorrebbe allungare la stagione venatoria. Le Associazioni venatorie intendono al contrario mantenere le attuali date previste dalla legge, diversamente da quanto invece vorrebbero le sigle ambientaliste che da anni cercano di contrarre i tempi di caccia rispetto alla legge nazionale. Qual è quindi la verità? Semplicemente che il processo di revisione dei Kc condotto dal ministero dell’Ambiente non si è svolto secondo le raccomandazioni della Commissione europea, che ha chiesto un “processo trasparente che coinvolga tutti i portatori d’interesse inclusi i cacciatori”. Da questa circostanza, palese, è nato un approfondimento fra i ministeri, che ha appurato che non c’è stata la concertazione necessaria e non è nemmeno stato coinvolto il competente ministero delle Politiche europee. Ancora una volta il mondo ambientalista-anticaccia cerca facile consenso, attraverso la mistificazione della realtà dei fatti”.