La Romania ospita la più grande popolazione di orsi bruni d’Europa. In questo momento il numero è lievitato fino a raggiungere livelli intollerabili. Si aggira infatti intorno agli 8.000 esemplari la stima attuale. E questo crea un’alta pericolosità, oltretutto amplificata dai turisti che non si fanno scrupoli di alimentarli tramite scarti, panini dai finestrini o altro cibo lasciato in giro apposta. Infatti non è difficile osservare orsi adulti che stazionano sulle strade aspettando il passaggio di qualcuno che gli getti qualcosa da mangiare. Simile comportamento fa molto business di turisti, ma sta suscitando diverse proteste degli abitanti che per forza debbono conviverci. E naturalmente, dato l’alto numero, crea diverse preoccupazioni, specialmente agli allevatori. Ultimamente nella cittadina di Miercurea Ciuc, un orso è entrato addirittura in una scuola. L’animale è stato prontamente abbattuto dalle autorità. Anche l’ex ministro dell’ambiente Attila Korodi afferma che il consenso filo-animalista, e romanzato, per la così grande presenza degli orsi da parte delle altre nazioni europee che plaudono a tanta biodiversità, non considera la grande difficoltà della vita quotidiana con gli orsi. Tra il 2006 e il 2021 sono rimaste uccise ben 14 persone e 158 sono rimaste ferite negli attacchi. Attualmente la caccia commerciale è vietata, ma ci sono molte pressioni da parte di alcuni deputati per riaprirla in quanto solo le forze dell’ordine ne hanno abbattuti 140, e si prevede di doverne abbattere 220 per l’anno prossimo. Gli stessi deputati hanno prospettato un numero anche superiore, che potrebbe arrivare a circa 500 orsi l’anno da abbattere. Altrimenti, afferma ancora un altro ex ministro dell’ambiente, “gli orsi arriveranno anche a Bucarest e faranno il bagno nel Danubio”. Naturalmente le associazioni animaliste, wwf in testa, prospettano le solite regole salva-tutti: cestini della spazzatura non fruibili, recinzioni elettriche e, udite udite, app che consigliano come comportarsi. Come se gli orsi usufruissero solo dei cestini per alimentarsi, e non dei turisti diseducati, tali e quali a quelli italiani. Per non parlare delle recinzioni elettriche, che per gli orsi dovrebbero avere una intensità di corrente non proprio indolore per eventuali bambini o persone che incautamente dovessero incapparvi.
Insomma questo potrebbe essere il panorama futuro di molti grandi carnivori anche da noi, che stanno risalendo coi numeri. Spesso troppo enfatizzati e non proporzionali al territorio disponibile. La regola dovrebbe essere sempre la stessa. Per ogni specie di animale: protezione assoluta se veramente a rischio, protezione parziale se raggiunti i numeri compatibili con il territorio disponibile, gestione obbligatoria se diventata esuberante per lo spazio occupato.