L’orso è arrivato anche nel bresciano, ma per gli abitanti del luogo non si tratta proprio di una novità. Già lo scorso agosto, infatti, si erano verificati i primi avvistamenti di una femmina di orso con un piccolo, il che, a dire il vero, rappresenterebbe già di per sé una stranezza. Le femmine di orso, infatti, sono in genere piuttosto legate al proprio territorio e, mentre i maschi adulti non sono estranei a peregrinazioni per tutto l’arco alpino, le femmine in genere restano confinate nell’area del Trentino occidentale. Da qualche tempo, però, l’orsa presente nel bresciano si è resa protagonista di una serie di incursioni all’interno di capanni di caccia, distruggendo le voliere e provocando la fuga o la morte dei richiami vivi. Dal 18 di settembre gli attacchi sono stati 5, distribuiti tra i comuni di Idro, Anfo e Bagolino.
«Per evitare l’avvicinamento dell’animale a luoghi frequentati dall’uomo», ha comunicato in una nota il comune di Bagolino, «quindi anche agli appostamenti fissi di caccia e per salvaguardare gli uccelli di richiamo, sarebbe opportuno e consigliabile ritirare i richiami dalle voliere durante la notte ed evitare di lasciare il pastone di alimentazione nelle vicinanze, con particolare riferimento ai Comuni indicati».