Parigi 2024: Pardini regina delle pistole

A Parigi 2024 Pardini Armi ha conquistato nove medaglie, migliorando gli eccellenti risultati già ottenuti a Tokyo 2020 e Rio 2016

L’italiano Paolo Monna (al centro), vincitore della medaglia di bronzo nella specialità di pistola ad aria compressa, tra il tecnico di pistola della nazionale di tiro Roberto Di Donna (a destra) e Sergio Pardini.

A Parigi 2024 Pardini armi ha conquistato nove medaglie, migliorando gli eccellenti risultati già ottenuti a Tokyo 2020 e Rio 2016 (sette medaglie).

Le Olimpiadi del tiro a segno si sono aperte con le qualificazioni della gara di pistola ad aria compressa. Tre gli atleti Pardini in gara: l’italiano Paolo Monna, il tedesco Christian Reitz e l’ucraino Viktor Bankin. I 60 colpi di gara hanno visto classificarsi per la finale Reitz (580-22x) e Monna (579 – 18x), con Bankin (576-20x) che ha mancato l’ottavo posto per un solo punto. Nella finale del 27 luglio Paolo Monna ha conquistato la medaglia di bronzo rimanendo per tutta la gara ai primi posti della classifica e combattendo fino all’ultimo per il gradino più alto del podio.

La gara di pistola femminile (25 m Women’s Pistol) ha portato tre medaglie al palmares olimpico Pardini. La finale del 3 agosto ha visto prevalere la coreana Jiin Yang sulla francese Camille Jedrzejewski e l’ungherese Veronika Major, che aveva concluso la gara di qualificazione al primo posto uguagliando il record olimpico di specialità (592-27x). Particolare degno di nota, tutte le atlete in gara hanno utilizzato la pistola Pardini SP. Dopo Rio 2016 e Tokyo 2020, è stata la terza edizione consecutiva in cui le pistole Pardini hanno conquistato tutto il podio di specialità.

Un altro successo annunciato è stato quello della pistola automatica (25 m Men’s Rapid Fire Pistol), dove la totalità degli atleti in gara ha impugnato la pistola Pardini SP RF. La finale del 5 agosto ha visto prevalere con ampio margine il cinese Yuehong Li (588-30x, 32 in finale) sul coreano Yeongjae Cho (586-22x, 25 in finale) e l’altro cinese Xinjie Wang (587-24x). Anche in questo caso, quindi, il dominio delle armi Pardini si è concretizzato con tre medaglie, così come successo a Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020 (quarta edizione consecutiva).

Ma non è finita qui. Con due ulteriori medaglie di bronzo – quella dell’italiano Giorgio Malan nel Pentathlon maschile il 10 agosto e quella della coreana Sung Seungming nel Pentathlonfemminile dell’11 agosto – Pardini armi ha ottenuto il miglior risultato di sempre, portando il bottino finale di questi Giochi a due medaglie d’oro, due d’argento e cinque di bronzo. I successi di Monna e Malan sono stati salutati con doppio piacere da Giampiero Pardini in quanto conquistati da tiratori italiani che hanno contribuito allo straordinario medagliere dell’Italia a questa edizione dei Giochi olimpici.

Con questi successi, Pardini armi porta il proprio palmares a 40 medaglie olimpiche. Un bel traguardo per Giampiero Pardini, il fondatore dell’azienda, che ancor prima che le gare iniziassero aveva rimarcato la certezza di almeno sei medaglie: tutti gli atleti di due discipline (pistola femminile e pistola automatica) hanno infatti gareggiato con una pistola Pardini. Questi successi rappresentano una conferma delle qualità degli attrezzi sportivi prodotti da Pardini, che procede “con l’entusiasmo di 48 anni fa, quando iniziò questa avventura, con la soddisfazione di sostenere tante famiglie nel mondo (oggi l’azienda ha contatti con oltre 120 Paesi) e la certezza che i risultati sono un successo di squadra”. Giampiero Pardini ha dato tanto alla sua azienda ma “senza questa squadra non sarei stato nessuno”, ribadisce, ricordando come la forza della Pardini è confermato da un significativo ricambio generazionale, che ha portato in azienda anche i due nipoti del fondatore.