«Dalla lettura della sentenza del Tar della Lombardia, che ha riconosciuto pressoché tutte le richieste degli anticaccia della Lac», si legge in una nota dell’onorevole Pietro Fiocchi, eurodeputato per Fratelli d’Italia, «si evince che se il Calendario fosse stato presentato nei termini previsti, cioè entro il 15 Giugno, non si sarebbe registrata alcuna sospensione dell’attività venatoria in Lombardia. Eventuali ricorsi nei termini dei 60 giorni avrebbero consentito gli eventuali interventi correttivi da parte dell’assessorato e scongiurato la sospensiva».
Fiocchi ha dichiarato di essere intervenuto ripetutamente negli scorsi mesi per chiedere una pubblicazione del calendario in tempi utili e ha accusato l’assessore Fabio Rolfi di non aver accolto le sue richieste. «A pagare questi inspiegabili ritardi sono stati i 54 mila cacciatori lombardi e ciò è francamente inaccettabile», ha aggiunto Pietro Fiocchi, «Assurdo e incredibile è il fatto che anziché fare ammenda ed accollarsi le proprie responsabilità, l’assessore Fabio Rolfi chieda le scuse. Purtroppo, rilevo delle carenze piuttosto evidenti in quasi tutte le regioni, frutto di molteplici ragioni in particolare dalla diffusa incompetenza di dirigenti e funzionari che hanno causato ricorsi a raffica ai Tar di tutta Italia da parte degli anticaccia».