Mauro Daolio, professional hunter da decenni attivo in Africa con la sua Macumba safaris, ci ha lasciati. Il ricordo di chi ha condiviso con lui infinite avventure di caccia
L’ho saputo in ritardo. Non ci sentivamo da un mese circa. Ma confidavo che tanto per Natale avremmo fatto a gara per farci gli auguri per primi. Invece casualmente, per un contatto su Whatsapp, l’ho saputo dalla sua compagna Zorica. Mauro Daolio, cacciatore professionista da decenni con la sua Macumba Safaris, se ne è andato. In una notte del 27 novembre scorso, per un malore improvviso nella sua casa in Sud Africa. Era molto più giovane di me, 62 anni, e ha sempre rappresentato per i miei sogni africani il punto di contatto con quella terra. Adesso che con il mio lavoro non la frequentavo più come prima. Lui era un professionista con vecchi principi. Vecchi nel senso di onestà, lealtà e soprattutto realtà. Saranno tanti i cacciatori italiani che lo ricorderanno, in quanto siamo stati in molti a fidarci di lui per le nostre avventure. Io ho sempre riposto in lui tutta la mia fiducia e ho sempre avuto le prove della sua onestà professionale. Proprio perché aveva così tanti anni meno di me, mi si interrompe un mondo sempre amato, nel quale le mie più belle avventure ci avevano visto sempre insieme. Non riesco a vedere nessuna Africa, nessuna caccia in quelle terre senza avere la sua figura accanto, con le sue battute sempre pronte, la sua allegria e la sua eterna presa in giro quando mi parlava in “romano” e quando mi telefonava esordendo sempre con il suo “Ahooo…A Riccà”. Che destino Mauro, l’Africa non ti vedrà più. Troppo presto. Veramente troppo presto.