A due mesi di distanza dall’emanazione del decreto Maroni sulle cosiddette “ronde cittadine”, il risultato sembra essere deludente: a Milano e Napoli, sembra che nelle liste della prefettura non ci sia neppure un iscritto. Sotto accusa sarebbe la burocrazia, troppo complicato l’iter da seguire e troppo numerosi i requisiti da avere per ottenere il via libera. Niente da fare anche per i corsi di formazione: per il momento nessun comune è stato in grado di adempiere…
A due mesi di distanza dall’emanazione del decreto Maroni sulle cosiddette
“ronde cittadine”, il risultato sembra essere deludente: a Milano e Napoli,
sembra che nelle liste della prefettura non ci sia neppure un iscritto. Sotto
accusa sarebbe la burocrazia, troppo complicato l’iter da seguire e troppo
numerosi i requisiti da avere per ottenere il via libera. Niente da fare anche
per i corsi di formazione: per il momento nessun comune è stato in grado di
adempiere all’impegno. Le associazioni che prima del decreto già operavano sul
territorio sono rimaste operative, in deroga alla legge, ma sono proprio loro a
lamentarsi per prime del labirinto burocratico.