La Rutgers university statunitense ha pubblicato uno studio nel quale si evidenzia una "utilità" delle comuni reti Wi-fi che potrebbe essere fondamentale nella lotta al terrorismo
Secondo quanto riferisce uno studio della Rutgers University di New Brunswick (Usa), le reti pubbliche Wi-fi potrebbero avere un inaspettato risvolto utile nel contrasto al terrorismo e più in generale al crimine commesso con armi od ordigni esplosivi: secondo lo studio, infatti, il segnale Wi-fi viene bloccato dai materiali utilizzati per la realizzazione di armi da fuoco ed esplosivi, dando luogo a perturbazioni del segnale che, secondo i ricercatori, sarebbero facili da osservare. Poiché, invece, i normali zaini o borse sono permeabili alle onde radio delle reti Wi-fi, sarebbe così possibile scoprire armi od ordigni occultati. Secondo i risultati dello studio, la capacità di identificazione di liquidi o composti pericolosi da parte della rete Wireless avrebbe una percentuale di successo molto elevata, pari al 95 (liquidi) e 90 (composti) per cento dei casi, mentre i metalli costituenti le armi da fuoco sarebbero identificabili nel 90 per cento dei casi. È chiaro che si tratta di indicazioni tutte da verificare e, comunque, ben lontane dall’avere una applicazione pratica immediata: le potenzialità, tuttavia, sono molto interessanti e potrebbero costituire una soluzione veramente efficace per il monitoraggio passivo dei grandi eventi, come festival, concerti eccetera.
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