Lo scorso 12 gennaio il Garante del codice di comportamento sportivo del Coni, Corrado Calabrò, ha archiviato le denunce Fidasc nei confronti della Fitav per aver patrocinato le tre gare sperimentali di tiro all’aperto alle sagome fisse e mobili con armi per caccia a canna rigata e liscia. “Anche gli organizzatori delle gare, l’Apd Piancardato (Pg) e l’Asd Tiro a volo Vetralla (Vt), nonché l’Apd Tiro all’aperto Basilicata di Melfi (Pz) sono stati convolti nella diffida e nella denuncia, dunque possono sentirsi sollevate”, si legge nel comunicato ufficiale diffuso dalla Fita, che prosegue: “L’associazione “Federazione italiana Tiro all’aperto” (Fita) ha stabilito da subito una fruttuosa relazione con Fitav e le Associazioni venatorie (non più “convenzionate” con Fidasc) allo scopo di riprendere e meglio sviluppare il progetto del Tiro con armi da caccia a canna lunga rigata e liscia. La Fita, grazie all’affidabilità delle strutture organizzative Fitav e al suo supporto economico, consentirà una crescita ulteriore dei tesserati Fitav, delle società e dell’attività sportiva e formativa, interessando anche settori contigui, come quello venatorio. Quest’ultimo vantaggio non va sottovalutato, soprattutto pensando alle indicazioni che emergono dal Coni che porteranno probabilmente all’unione delle federazioni che si occupano di sport assimilabili. Fita intende tutelare i tiratori, ma soprattutto le strutture di tiro che hanno un grande bisogno di svolgere attività coinvolgenti, dopo le difficoltà della pandemia”.
Anche il presidente della Fidasc, Felice Buglione, ha commentato l’accaduto sul sito della federazione: “Nel caso in questione, il Garante ha ritenuto di riconoscere alla Fitav l’esimente della buona fede derivante dalla disaffiliazione della Fidasc dalla Fitasc (a cui sostanzialmente è subentrata la Fitav), individuando questo episodio come il motivo che “può aver ingenerato in buona fede soggettiva il convincimento – foss’anche erroneo – dell’espansione delle competenze della Fitav in relazione all’evoluzione delle pratiche sportive”. Il Garante, inoltre, ha voluto dare una espressa e chiara indicazione per il futuro: “Ulteriori, nuovi incidenti di percorso potranno dar luogo a provvedimenti sanzionatori, ancorché correlati a infrazioni limitate a sottigliezze e a labili modalità esecutive nelle prove in questione” e contestualmente “si invita la Giunta del Coni a definire più chiaramente e aggiornatamene le rispettive competenze della Fitav e della Fidasc, con l’auspicata fattiva collaborazione delle parti in causa”. Alla luce di quanto sopra, ricordando che l’obiettivo della Fidasc non è mai stato altro che tutelare le proprie discipline sportive praticate dai suoi affiliati da qualche decennio, mi ritengo pienamente soddisfatto di questa risoluzione indicata dal Garante. Condivido pienamente inoltre la necessità di ribadire nuovamente un confine netto tra le due Federazioni che divida le discipline sportive giacché possono apparire simili nella pratica, ma differiscono di molto negli intenti e nello spirito. Con il pieno coinvolgimento del Consiglio federale Fidasc e nella consapevolezza che, come evidenziato dallo stesso Garante, il protrarsi di questa mancata attiva cooperazione nuoccia allo spirito sportivo, sono pronto a lavorare a questo obiettivo assieme alla Giunta del Coni”.