Tracciabilità delle armi: debutta il sistema Sitam

Con decreto 12 luglio 2023, n. 114, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 191 del 17 agosto, il ministero dell’Interno ha introdotto un nuovo sistema informatizzato centrale, denominato Sitam. La creazione di questo sistema era prevista dall’articolo 11 del decreto legislativo 104 del 2018 e, una volta a regime, dovrebbe essere in grado di dialogare con analoghi sistemi negli altri Paesi dell’Unione europea, consentendo una tracciabilità a livello Ue delle armi e delle munizioni. L’entrata in servizio del sistema Sitam è prevista entro 18 mesi dall’entrata in vigore del decreto.

Il sistema sarà utilizzato direttamente dalle armerie e dagli intermediari in sostituzione del registro cartaceo delle operazioni giornaliere e manderà in pensione anche l’obbligo di comunicazione mensile alle questure, delle vendite di armi. Per quanto riguarda le transazioni tra privati, l’aggiornamento delle informazioni nel Sitam sarà svolto direttamente dagli operatori di polizia. È previsto che il Sitam possa dialogare con il sistema informatizzato Ced (in servizio dal 1981), in esso dovranno essere inseriti tutti i dati concernenti le armi da fuoco, le armi ad aria o gas compressi di potenza superiore a 7,5 joule e i dati concernenti le armi di modesta capacità offensiva, nonché i dati relativi alle munizioni.

 

Un primo giudizio

Il fatto che si introduca un sistema informatizzato che possa sostituire i registri cartacei (e che dovrebbe essere in grado di dialogare con i vari sistemi gestionali che le armerie possano già avere) è sicuramente una cosa positiva ed era anche ora. Il primo aspetto che viene alla mente è che con il Sitam si compie la definitiva rottamazione del sistema Space, che era stato annunciato in pompa magna ormai quasi vent’anni fa e che in realtà non è mai riuscito a raggiungere l’operatività piena secondo quelli che erano i progetti iniziali. Il secondo elemento di criticità è proprio determinato dalla necessità di dialogare con il sistema Ced, che già di suo presenta alcuni limiti sia nelle modalità di aggiornamento, sia per il fatto che anch’esso non contiene la globalità delle informazioni sulle armi in possesso dei cittadini italiani, non essendo mai stata condotta una operazione di riversamento delle informazioni contenute nei registri cartacei dei commissariati e delle stazioni carabinieri. Per le armerie, oltre alla necessità di richiedere le credenziali di accesso, la principale criticità che al momento appare è determinata dall’elevato numero di informazioni che sarà necessario inserite per ciascuna transazione, non solo in materia di armi, ma anche in materia di munizioni, inclusa anche l’indicazione del lotto sulle confezioni elementari. Sarà solo il tempo a poterci dire se, e come, il sistema potrà costituire un effettivo passo in avanti non solo in termini di sicurezza pubblica ma anche in termini di modernità e velocità di scambio delle informazioni tra gli operatori economici del settore e l’autorità di ps.

Il decreto è consultabile cliccando QUI