Turchia: caccia vietata ai volatili

Da oggi, la Turchia ha proibito la caccia ai volatili. Il provvedimento è stato preso in seguito all’accertamento che il ceppo dell’influenza aviaria trovato in un allevamento vicino al mar Egeo è quello piu’ pericoloso: H5N1. La Turchia è, in questo senso, un Paese strategico, perché sui suoi cieli si incrociano tre rotte di migrazione. Ma anche per i cacciatori italiani c’è poco da ridere: la Lega abolizione caccia ha chiesto al Ministero della Salute di predisp… Da oggi, la Turchia ha proibito la caccia ai volatili. Il provvedimento è stato preso in seguito all’accertamento che il ceppo dell’influenza aviaria trovato in un allevamento vicino al mar Egeo è quello piu’ pericoloso: H5N1. La Turchia è, in questo senso, un Paese strategico, perché sui suoi cieli si incrociano tre rotte di migrazione. Ma anche per i cacciatori italiani c’è poco da ridere: la Lega abolizione caccia ha chiesto al Ministero della Salute di predisporre “misure urgenti di prevenzione per evitare che alcune forme di attività venatoria agevolino, durante il periodo di migrazione autunnale degli uccelli acquatici, il contagio tra animali selvatici ed animali domestici o d’allevamento”. La Lac ha proposto il divieto di impiego di richiami vivi, con particolare riguardo alle anatre, nel corso delle cacce agli acquatici, soprattutto nelle grandi zone umide; il divieto immediato di importazione di selvaggina abbattuta nei Paesi dell’Est Europeo; la proibizione immediata, in special modo nel Delta del Po, di depositare grandi quantità di mangimi e granaglie sulle rive e sotto il pelo dell’acqua, per provocare irregolari concentrazioni di anatre selvatiche. Ma il ministro Storace ha annunciato che è sua intenzione evitare di proibire la caccia finché non sarà necessario: «Stiamo facendo fare verifiche dagli istituti specializzati, ma finché non si trova traccia della presenza del virus, non è giustificato intervenire sulla caccia. Potremmo ragionare su un aspetto che sollevano le associazioni ambientaliste: i richiami vivi per gli anatidi (le anatre e le oche). Potrebbe rappresentare una questione da valutare; la verificheremo con l’Istituto nazionale di fauna selvatica». Il ministro ha tranquilizzato i consumatori italiani sul pollame: «I cittadini si possono fidare di mangiare i prodotti italiani. La nostra produzione è controllata dall’allevamento alla macellazione da 5 mila veterinari pubblici. Non c’è nessun dubbio sulla qualità. Da lunedì, poi, entrerà in vigore l’ordinanza sull’obbligo di etichette per le carni bianche (polli e tacchini) che dovranno riportare il Paese di origine». Quanto al rischio che vengano immesse nel mercato carni clandestinamente il ministro ha sottolineato che dalla prossima settimana saranno aumentati notevolmente i controlli dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione. Martedì prossimo si riuniranno i ministri della Salute della Ue sul tema dell’influenza aviaria. L’intenzione è quella di raggiungere una comunione di interventi. «L’Italia», ha detto Storace, «non intende intervenire in distonia con l’Unione europea. È nostra intenzione, invece, concertare gli interventi. Resta comunque il fatto che in caso di necessità l’Italia è pronta a intervenire».