Il prossimo parlamento dovrà affrontare temi cruciali per gli appassionati e il settore. Difesa Italia, Assoarmieri e Auda indicano la via
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato congiunto di Difesa Italia con Assoarmieri e Auda, a firma dei rispettivi presidenti, Andrea Gallinari, Antonio Bana e Maurizio Piccolo.
"Le elezioni che si svolgeranno la prossima domenica 4 marzo rappresentano un passaggio delicatissimo per il nostro settore.
Tra le tre principali forze in competizione è presente un movimento che si è apertamente dichiarato ostile al comparto produttivo, commerciale e sportivo delle armi e la coalizione del centro-sinistra composta da partiti storicamente ed ideologicamente ostili a tutto il settore armiero e pressoché indifferenti persino alla tutela dei circa 100.000 posti di lavoro del Comparto.
Nella coalizione del centro-destra è presente un partito storicamente apertamente schierato a nostro favore e i cui rappresentanti hanno sempre condotto battaglie in parlamento a difesa e a tutela dei nostri interessi e dei nostri diritti.
Come noto, nei prossimi mesi dovranno essere affrontati temi molto delicati, tra i quali in particolare il recepimento della nuova direttiva comunitaria 477 in materia di controllo delle armi e l’emanazione del decreto ministeriale che regolamenta i poligoni ed i campi di tiro privati: si tratta di due temi ad altissimo impatto potenziale sulla normativa vigente, che, se gestiti da una maggioranza politica ostile, produrranno danni irreparabili al nostro settore ed imporrano gravissime limitazioni alle nostre passioni sportive.
Su questo scenario non ci sono dubbi: nel caso di una vittoria elettorale degli schieramenti del centrosinistra tutte le discipline sportive del tiro e della caccia subiranno danni irreparabili con gravissime ripercussioni economiche per gli operatori del settore.
È per queste ragioni che – seppur nel rispetto delle sensibilità di tutti – sentiamo l’esigenza e l’urgenza di fare appello al senso di responsabilità dei nostri associati affinché sostengano i partiti della coalizione di centrodestra e, in particolare, i candidati che hanno dimostrato concretamente con i loro comportamenti di volere difendere gli interessi del settore delle armi sportive e da caccia ed i correlati diritti civili, oggi più che mai minacciati".