Sono state oltre 21 milioni le richieste di acquisto di armi tramite il Background check federale nel corso del 2020, polverizzando ogni record precedente. Impennata di acquisti tra donne e afroamericani, 8,4 milioni i nuovi possessori di armi
Secondo i dati diffusi dalla Nssf (l’associazione che raggruppa le aziende dell’industria armiera statunitense), nel corso del 2020 sono state effettuate richieste di acquisti di armi con nulla osta tramite il National instant criminal background check system federale per oltre 21 milioni. Il che non solo supera del 60 per cento il totale del 2019 (fermo a 13,2 milioni), ma polverizza anche il precedente record, che vigeva dal 2016 allorché erano stati 15,7 milioni gli accessi al Background check federale. Il sistema di autorizzazione federale all’acquisto non copre tutte le singole transazioni (specialmente gli acquisti effettuati tra privati), ma costituisce un termometro sufficientemente indicativo della situazione del mercato. Sempre secondo la Nssf, sarebbero ben 8,4 milioni i cittadini statunitensi che hanno acquistato un’arma da fuoco per la prima volta, il che rappresenta un significativo 40 per cento di tutti gli acquisti. Tra gli acquirenti in generale, il 40 per cento è stato rappresentato dalle donne, ma la categoria più significativa per l’aumento esponenziale è quella degli afroamericani, che hanno acquistato armi con un tasso superiore del 58 per cento rispetto al 2019. Le motivazioni alla base di questa corsa all’acquisto, che è tutt’altro che scemata nel 2021, sono rappresentate dalla paura per le restrizioni conseguenti alla pandemia, ma anche dalla paura per le agitazioni sociali che hanno caratterizzato il movimento Black lives matter, paura ulteriormente rafforzata dalle questioni legate alle elezioni presidenziali e alla contestazione del risultato elettorale.