Il mese di giugno rappresenta il record dei record nelle vendite di armi negli Stati Uniti: secondo l’Fbi infatti…
Già con l’inizio dell’emergenza Coronavirus, per gli americani era scattata la corsa agli armamenti e il mese di marzo, infatti, aveva fatto registrare il record assoluto di richieste di autorizzazione all’acquisto (i cosiddetti Background check) inoltrate all’Fbi, rispetto ai vent’anni precedenti. Ma nel mese di giugno appena concluso, all’emergenza Covid (ancora tutt’altro che tramontata Oltreoceano) si sono aggiunti anche i disordini relativi alle proteste contro la brutalità della polizia nei confronti degli afroamericani e la minaccia da parte di molte amministrazioni locali di tagliare i fondi alle forze dell’ordine sembra aver determinato una ulteriore accelerazione al fenomeno. Per non parlare dei sondaggi lusinghieri sulle possibilità di insediamento alla Casa biancha di Joe Biden, il candidato democratico che ovviamente ha in agenda l’introduzione di limitazioni sull’acquisto e il possesso di armi. Così, appunto, nel mese di giugno si è arrivati a un totale di Background check mai visto, pari a 3,9 milioni, contro il dato di marzo (che era già record) di 3,7 milioni.