In Lombardia, da ottobre non si potranno più cacciare pispole, frosoni, peppole, storni, prispoloni e fringuelli. Colpevoli sarebbero diciannove “franchi tiratori” tra gli esponenti del Pdl in Regione. Il Consiglio regionale ieri ha infatti bocciato con voto segreto la richiesta di deroga, che ogni anno permetteva di continuare a cacciare queste specie protette fino alla fine dell’anno. «I franchi tiratori non stanno sul Carroccio», ha dichiarato il capogruppo della Lega in Regione Stefano Galli, «È la conferma che Roberto Formigoni è sempre stato e rimane contrario alla caccia». Concetto ribadito anche da Renzo Bossi, figlio di Umberto: «Siamo compatti con i cacciatori che hanno manifestato fuori dall’aula». «È un provvedimento di buon senso», aveva spiegato il consigliere regionale pidiellino Carlo Saffioti. Ma quando proprio il capogruppo del Pdl in Regione Paolo Valentini ha chiesto il voto segreto si è capito che la maggioranza si stava spaccando. “Non può essere consentito di approvare una norma in contrasto con quelle nazionali ed europee, che sarà sanzionato con una multa più pesante», aveva insistito, invece, il consigliere di Italia dei Valori Stefano Zamponi.
Esultano le associazioni ambientaliste. “È una buona notizia”, sottolinea il Wwf, “la caccia in deroga avrebbe permesso l’abbattimento di 741 mila uccelli migratori”. L’assemblea lombarda ha invece dato via libera al provvedimento che consente l’utilizzo di richiami vivi della stessa specie, purché provenienti da allevamenti in cattività o precedentemente catturati e inanellati dalle province, e dalle stesse distribuite ai cacciatori.
Stop alle deroghe in Lombardia
In Lombardia, da ottobre non si potranno più cacciare pispole, frosoni, peppole, storni, prispoloni e fringuelli. Colpevoli sarebbero diciannove “franchi tiratori” tra gli esponenti del Pdl in Regione. Il Consiglio regionale ieri ha infatti bocciato con voto segreto la richiesta di deroga, che ogni anno permetteva di continuare a cacciare queste specie protette fino alla fine dell’anno.