Se Ruger l’ha prodotto e ci ha messo il proprio nome sopra, un motivo deve esserci. Il calibro .480 Ruger trova più di una giustificazione, anche escludendo questa semplice considerazione.
Va bene che “bigger is better” (più grande è meglio) per i vitaminizzati tiratori statunitensi e forse di più per gli appassionati della caccia con il revolver, ma non è sempre necessario soffrire quando occorre tarare l’arma o esercitarsi con essa: se a caccia si tirano pochi colpi, per quelle attività è necessario, invece, essere un po’ più “spendaccioni”.
Con il Casull o, a maggior ragione, con il calibro inventato da John Linebaugh, il rinculo non è propriamente proibitivo, ma quasi, almeno impiegando cariche non depotenziate (questa è pur sempre una soluzione praticabile), ma volendo uno “spunto” in più rispetto al vecchio .44 magnum a tecnici e wildcatters restava da esplorare lo spettro che va da quest’ultimo calibro proprio al .454.
Il .480 si propone di colmare la lacuna, ponendosi proprio al centro dello spettro. Se il .44 magnum sviluppa velocità intorno a 1.250 ft/sec ed energie di 1.040 ft.lbs con palle di 300 grs, il .454, a sua volta, 1.630 ft/sec e 1.760 ft.lbs, sempre con palle di 300 grs, il .480 caricato da Hornady con palle Hollow point Xtp (Extreme terminal performance) di 325 grs, è capace di una velocità fino a 1.350 ft/sec e 1.370 ft.lbs.
La storia del Super Redhawk è cominciata piuttosto recentemente, come evoluzione del precedente modello, il Redhawk, progettato in Doppia azione espressamente per il calibro .44 magnum nel 1979, con caratteristiche più simili ai revolver tradizionali.
A causa della crescente richiesta di revolver destinati all’attività venatoria, nel 1986, Bill Ruger mise mano all’irrobustimento del suo Redhawk nella zona di innesto della canna e del giogo, predisponendo anche gli intagli delle sedi per gli attacchi destinati al montaggio dell’ottica, sul top strap.
Dapprima soltanto in .44 magnum e .45 Long Colt (come il Redhawk), negli ultimissimi anni il Super Redhawk è stato adibito a cartucce molto esuberanti, a loro “agio” in una struttura meccanica così solida, come nel caso del .454 Casull e proprio del .480 Ruger.
Il Super Redhawk è un revolver con telaio chiuso e tamburo capace di 6 colpi basculante sul lato sinistro, scatto in Singola e Doppia azione, cane esterno e percussore flottante nel fusto.
La robustezza della struttura del castello del revolver, in acciaio inossidabile ottenuto per microfusione, è determinata dal fatto che non presenta cartelle laterali e che tutta la meccanica è contenuta nell’impugnatura (molla cinetica del cane, di tipo elicoidale) e nel sottoguardia (gruppo di scatto). Tra l’ altro, queste componenti sono fissate a incastro, senza ausilio di viti, con due sole eccezioni: la vite delle guancette e quella, minuscola, del pulsante di apertura del tamburo.
Il tamburo è il medesimo del .44 magnum, privo di “unghiature” di alleggerimento, ha uno spessore di ben 45 mm, e il diametro di foratura delle camere tiene conto del diametro del bossolo di 12,8 mm, mentre la lunghezza della cartuccia è 41,91 mm. Le camere non sono incassate nel tamburo e la stella dell’estrattore, di notevole dimensione, ingaggia una buona porzione del rim di ogni cartuccia.
L’arma è dotata di sicura automatica al cane, costituita dalla transfer bar, la barretta che soltanto a grilletto premuto si interpone tra il cane e il percussore flottante, trasmettendo a quest’ultimo l'impulso necessario a provocare lo sparo.
Altrimenti il cane scarica la spinta sul castello, e normalmente vi si appoggia, quando abbattuto, tramite lo zoccolo sporgente superiore. A ulteriore garanzia contro lo sparo accidentale, in corrispondenza del percussore il cane presenta un leggero svaso.
Il tamburo può essere basculato in apertura solo con cane in condizione di riposo e, naturalmente, fino a quando il tamburo non è in posizione di chiusura, non si può agire né su cane, né su grilletto.
Il tamburo stesso è solidalmente ancorato al castello mediante tre differenti sistemi: posteriormente, un pistoncino protrude dal centro dell’estrattore stellare e ingaggia la relativa sede ricavata nella faccia posteriore dello scudo; nella parte anteriore, la leva verticale (che viene disattivata dal pulsante d’apertura) rende solidali giogo e fusto; sotto al tamburo, è presente il tradizionale dente di arresto che va a ingaggiarsi nelle cave di allineamento.
La canna è in acciaio inossidabile serie 15.5, costruita per martellatura, lunga 7,5 (190 mm) con 6 rigature destrorse e passo di 1:18”.
È disponibile anche la versione con canna lunga 9,5 pollici (241 mm). Il giogo è contenuto all’interno di quella parte del castello in cui si avvita la canna con un disegno piuttosto massiccio e caratteristico del revolver statunitense. Su questa stessa parte, sono ricavate anche le sedi per gli attacchi destinati al montaggio dell’ottica.
La tacca di mira è regolabile in altezza e derivazione, ha una foglietta con contorno bianco che facilita la collimazione in condizioni di luce precaria.
Il mirino su rampa inserito a coda di rondine, ha un riferimento colorato, in plastica, sostituibile premendo dal lato del vivo di volata il pistoncino che è alloggiato nello zoccolo di supporto. La cresta del cane è zigrinata per favorire la presa, il grilletto è liscio e sufficientemente largo, il peso di sgancio è di circa 1.900 grammi in Singola azione e di 5.500 grammi in Doppia.
Ottima la conformazione dell'impugnatura monopezzo, con pannelli in legno laminato di colore nero, costruita in Santoprene, una gomma che funziona egregiamente come ammortizzante ed evita il contatto della mano con parti metalliche che potrebbero danneggiarne i tessuti.
La vite che fissa l’impugnatura ha, sul lato sinistro, uno spacco che consente di svitarla semplicemente con il rim di una cartuccia.
Il revolver, infatti, si può smontare per la manutenzione ordinaria senza l’ausilio di attrezzi.
Le superfici sono spazzolate con una certa accuratezza anche se non “tiratissime”, la nuova finitura di colore grigio “Target gray” conferisce un’eleganza discreta e un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e al sudore o alle impronte.
Ho provato il Ruger Super Redhawk in .480 con entrambe le misure di canna, 7,5 e 9,5 pollici, in un campo di tiro vicino a Newport, dove ha sede uno dei principali stabilimenti di quella che è più nota come “Casa di Southport”.
Confrontandolo con quello in .454, ho rilevato che il rinculo è decisamente più sopportabile, tanto che ho sparato 5-6 tamburi senza soffrire troppo e uno anche con una sola mano. Il rinculo è stato misurato in 26,2 ft.lbs (3,62 kgm), contro un valore che arriva a 30 per il .454, supera le 35 per il .475, mentre si ferma sotto le 15 per il .44 magnum.
L’arma è piuttosto pesante, appena oltre un chilo e mezzo, ma è bene equilibrata in mano (un po’ meno la versione con la canna lunga 241 millimetri, decisamente “appruata”), “sale” di circa 150 millimetri nel momento dello sparo e, in mano, tende a ruotare leggermente in senso orario.
Le reazioni allo sparo sono, comunque, ben gestibili, proprio perché si può tranquillamente lasciare che la volata salga: l’impugnatura è comoda, non lascia segni sulla mano e “scarica” direttamente nel palmo, ammortizzando in modo consistente grazie alla gomma che la ricopre. Ricordiamo con meno piacere revolver, certamente di calibro superiore, ma più rigorosi nella tradizionale impugnatura a campana del Single action.
Il rendimento al tiro si ottimizza alternando brevi serie di 1-2 tamburi con pause di recupero, il tiro in appoggio è la naturale destinazione per sfruttare fino in fondo le ottime potenzialità sia del revolver sia del nuovo calibro. Occorrono, comunque, polso fermo e nervi saldi per evitare strappi dovuti alla stanchezza della punteria e alla “paura” di subire il contraccolpo.
La presa sull'impugnatura è salda, anche per coloro che non hanno mani particolarmente grandi, e non richiede aggiustamenti tra un colpo e l’altro. L’armamento manuale del cane è agevole, le mire metalliche sono ben acquisibili e ben tarate di fabbrica.
L'arma è nel complesso molto solida e affidabile, trasmette al tiratore una grande sensazione di sicurezza.
L'articolo completo è stato pubblicato su Armi e Tiro – settembre 2001
Distributore: Demarchi Guglielmo, via G. Bidone 10, 10125 Torino, tel. 011/65.56.59, fax 011/66.87.884, info@gdemarchi.it
Modello: Super Redhawk
Tipo: pistola a rotazione
Calibro: .480 Ruger
Impiego specifico: caccia (negli Stati Uniti), tiro informale
Meccanica: telaio chiuso; tamburo a 6 colpi basculante sul lato sinistro
Numero colpi: 6
Scatto: Singola e Doppia azione, con peso di sgancio di circa 1.900 grammi in Singola azione e di 5.500 in Doppia
Percussione: indiretta mediante cane esterno e percussore flottante
Sicura: transfer bar (automatica al cane), il tamburo può essere basculato in apertura soltanto con cane in condizione di riposo
Canna: in acciaio inossidabile serie 15.5, martellata, lunga 7,5” (190 mm) con 6 rigature destrorse passo 1:18”; disponibile anche lunga 9,5 pollici (241 mm) Mire: tacca di mira regolabile in altezza e derivazione; mirino su rampa inserito a coda di rondine, riferimento colorato sostituibile, in plastica; castello predisposto per installazione di attacchi per sistemi di mira ausiliari
Dimensioni: lunghezza totale 330 millimetri, altezza 155 mm, spessore 45 mm
Peso: 1.502 grammi a vuoto
Materiali: acciaio inossidabile
Finitura: trattamento “Target gray” opaco, impugnatura in gomma Santoprene con pannelli in legno laminato nero
Accessori in dotazione: valigetta con chiusura di sicurezza; libretto d’ istruzioni; anelli per ottiche da 1” di diametro
Numero del Catalogo nazionale: 13.264