Il produttore ceco Fk Brno engineering sro è nato una decina di anni or sono nella città armiera boema di Brno, con lo scopo di realizzare un’arma corta di moderna generazione, capace di esplicare ruoli militari e di polizia, di difesa personale e di tiro sportivo o caccia, tipici di una carabina ma in un formato a tutti gli effetti ancora “portatile” e soprattutto “sparabile” anche con una sola mano. Per conseguire questo risultato, si è deciso di mettere mano di sana pianta non soltanto all’arma in sé, ma anche alla cartuccia, che è a tutti gli effetti nuova e non derivata direttamente da alcun precedente calibro. La peculiarità che rende il complesso della Field pistol Fk Brno un vero “sistema d’arma” è costituita dal fatto che l’azienda si occupa direttamente sia della produzione dell’arma, sia della produzione delle munizioni, e relativa commercializzazione (per gli Stati Uniti è stata a tal fine creata la sussidiaria Fk Brno Us).
Il concetto alla base del sistema d’arma era quello di avere in una pistola con dimensioni ancora compatibili con l’impiego “di servizio”, con caricatore bifilare di capacità analoga alle attuali service pistol, capace però di erogare prestazioni balistiche e precisione intrinseca tali da consentire l’abbattimento efficace di un bersaglio animato (a due o quattro zampe) di peso fino a 150 kg, fino alla distanza di 100 metri. Il tutto, mantenendo un rinculo e un rilevamento non superiori a una normale semiauto di moderna concezione. In particolare, il limite di progetto per l’energia di rinculo è stato fissato in un .45 acp+P con palla di 230 grani. Altro punto fermo del progetto era quello di consentire il tiro lungo tutto il raggio di impiego (quindi da 0 a 100 metri), senza la necessità di regolazione in elevazione degli organi di mira. Quindi, l’idea era quella di sparare un proiettile relativamente leggero e con elevata velocità iniziale, capace quindi di offrire una traiettoria estremamente tesa nel primo tratto della propria curva balistica.
Il risultato è stato raggiunto con il calibro 7,5 mm Fk, completamente di nuova concezione, che con palla di 95 grani riesce a sviluppare, in canna lunga 152 mm, una velocità alla bocca di 610 metri al secondo, con una energia corrispondente a quella sviluppata da un .44 magnum sparato sempre in canna di 6 pollici, con palla di 240 grani, e comunque non lontana da quella di un 7,62×39 o un 5,56×45 mm quando sparati in carabine con canna ultra-corta. Praticamente è una pistola capace di prestazioni “magnum”, ma anche con caricatore bifilare della capacità di 16 cartucce. Praticamente il “sogno” di ogni appassionato di balistica applicata alle armi semiautomatiche.
Il lavoro di sviluppo è stato lungo e complesso e ha visto avvicendarsi 15 differenti disegni di bossolo, oltre 30 differenti varianti di proiettile (monolitico) e una serie di soluzioni per l’arma che hanno spaziato dal percussore lanciato al cane esterno, dalla chiusura a rulli al sistema a freno di gas e così via. Dopo alcuni anni di lavoro, oltre 250 mila colpi sparati e un consistente investimento finanziario, è stata definita la linea della Field pistol, che ricorda da vicino quella della Cz 75 (meglio, della Sp-01 visto che il dust cover arriva fino alla volata) ovviamente ingrandita, ma anche attualizzata nelle linee e non solo a causa della peculiare soluzione scelta per il gruppo molla di recupero-asta guidamolla: tutte le superfici risultano tra loro raccordate, senza spigoli vivi ma, anzi, con una sinuosità delle linee che ricorda una automobile sportiva o, se preferite, una pistola appena estratta da una storia a fumetti come Sin city o Nathan Never.
La percussione è quindi a cane esterno, con cresta arrotondata e forata, il sistema di chiusura si avvale di un corto rinculo con canna oscillante, elaborazione del sistema Petter. Le guide di scorrimento del carrello sono interne al fusto, come da archetipo Cz. La canna è vincolata al carrello per mezzo dei classici due risalti semilunari che combaciano con opportune sedi nel cielo del carrello, l’abbassamento della culatta della canna (fino a interrompere il vincolo con il carrello) è determinato da un’asola sotto la camera di scoppio, che è attraversata dall’asse della leva dell’hold open. Questa è la parte più tradizionale dell’arma, alla quale fa riscontro tuttavia un elemento innovativo, costituito dall’insolita ampiezza dell’interasse tra il centro della canna e il centro dell’asta guidamolla. Il gruppo di recupero è, in effetti, posizionato molto basso, quindi il dust cover risulta essere una vera e propria “gondola” fisicamente separata dalla porzione delle guide di scorrimento, grazie a due profonde scanalature. Lo scopo di questa soluzione (ripresa pochi anni dopo da Hudson con la H9) è quello di abbassare il più possibile l’asse della massa rinculante, minimizzando il rilevamento e la sensazione di rinculo rispetto a un’arma con costruzione tradizionale. Il tutto con lo scopo di consentire al tiratore un doppiaggio dei colpi non dissimile rispetto a quello che si potrebbe effettuare con una pistola camerata in un calibro “normale” come potrebbe essere il 9 mm, il .40 o il .45.
Oltre che con l’abbassamento dell’asse dell’asta guidamolla, il risultato è conseguito con una importante massa in tungsteno che funge da tubetto anteriore di spinta della molla. È un cilindro del peso, tutt’altro che trascurabile, di 131 grammi, che abbassa e avanza il baricentro del complesso dell’otturatore (il quale ha un peso, senza tungsteno, di 405 grammi).
Ciò premesso, la gondola non ostacola il design del ponticello, il quale consente comunque l’appoggio da parte del dito indice della mano debole, con impugnatura combat, se lo si desidera. L’arma è tutta realizzata in acciaio, con metodologia del tutto tradizionale dell’asportazione di truciolo mediante macchine Cnc. Non c’è un singolo pezzo microfuso e l’unico elemento polimerico è l’elevatore del caricatore. Le superfici, impeccabilmente rifinite, sono trattate con una nitrurazione grigio scuro opaco che è garantita per una resistenza superiore alle 30 ore in nebbia salina. La canna è lunga 152 millimetri, quindi 6 pollici, con rigatura a 4 principi e per essa l’azienda certifica una durata superiore a 20 mila colpi con prestazioni match e superiore ai 30 mila colpi con prestazioni normali. Niente male, a ben vedere, per un pezzo meccanico destinato a gestire una cartuccia che sviluppa 3.500 bar di pressione (a tutti gli effetti una pressione di un calibro per carabina). Per quanto riguarda la precisione intrinseca, il produttore dichiara che il connubio arma-munizione sia in grado di ottenere una distribuzione dei colpi inferiore a un quadrato di 100×100 millimetri a 100 metri, ipotizziamo in appoggio oppure in morsa.
Lo sgancio del caricatore è posto in posizione convenzionale, alla base del ponticello, il serbatoio è di tipo bifilare a presentazione singola, in acciaio. L’impugnatura è impreziosita da un set di guancette in alluminio anodizzate in rosso fluo, in alternativa l’azienda le produce in noce, in polimero o in G10, con la parte posteriore (back strap) arrotondata o squadrata (quest’ultima è la versione dell’esemplare in prova). Al di sotto delle guancette, in corrispondenza del bordo inferiore del bocchettone del caricatore, è possibile fissare un calciolo ripiegabile, che consente una maggior stabilità nel tiro mirato alle maggiori distanze. Il calciolo non è concepito per essere utilizzato alla spalla, bensì è destinato a essere appoggiato sul petto oppure, con la piastra posteriore ripiegata, può essere utilizzato come un arm brace, ovvero come supporto per l’avambraccio.
La sicura manuale è a leva, in posizione convenzionale a portata del pollice della mano destra, è presente sul solo lato sinistro del castello. È inoltre prevista la sicura automatica al percussore e il cane è dotato di tacca di mezza monta.
Mire e scatto
Gli organi di mira sono stati progettati in diverse configurazioni, la prima delle quali è la cosiddetta “Butterfly”, che prevede un mirino con riferimento circolare di colore rosso, al quale corrisponde una sorta di diottra con due “ali” traforate (per non ostacolare il campo visivo), il tutto protetto da due alette semicircolari; in alternativa è previsto di serie, nella valigetta, un mirino di ricambio con dot rosso al quale fa riscontro una tacca di mira a “U” tradizionale, con due dot bianchi laterali. Per le esigenze del tiro sportivo l’azienda ha sviluppato anche un mirino con inserto in fibra ottica, al quale fa riscontro una tacca di mira regolabile micrometricamente in altezza e derivazione. È anche possibile equipaggiare l’arma di una piastrina opzionale low profile per il montaggio di micro dot Noblex o Rmr.
Lo scatto è in sola Singola azione, il grilletto è arrotondato, liscio e leggermente arcuato, risultando morfologicamente del tutto idoneo allo scopo; al centro della leva di sparo è presente un trigger stop regolabile. Il trigger reach, pari a 73 mm, consente tutto sommato un azionamento agevole anche a chi abbia mani non grandissime, e ciò è un ottimo risultato se si considera l’ingombro longitudinale determinato dalla lunghissima cartuccia. La dimensione longitudinale dell’impugnatura, dal backstrap al top strap, risulta di 50 mm esatti. Lo scatto ha un primo tempo breve ma avvertibile, un secondo tempo piuttosto netto e pulito, con peso di sgancio di circa 1.500 grammi.
La nostra prova
L’arma è commercializzata in una valigetta polimerica antiurto con possibilità di chiusura di sicurezza con lucchetto, interno in schiuma sagomato per l’arma e per gli accessori. Questi ultimi consistono in un caricatore di ricambio, un set di mire di ricambio, tre chiavi Allen per lo smontaggio delle mire e la regolazione del triggerstop, una molla di recupero di ricambio di maggior rigidità rispetto a quella in dotazione. Sotto il pannello di schiuma del coperchio è previsto il manuale di istruzioni.
L’arma ha, indubbiamente, un look che non passa inosservato: è futuristica ma anche classica, impeccabile nelle finiture delle superfici, esaltate dal trattamento di nitrurazione che ha effetto satinato ma nello stesso tempo lucido. Belle anche le guancette anodizzate, fermate con due viti Torx (una seconda coppia di viti è inclusa nella confezione).
Anche la scatola delle cartucce (da 50) è un pezzo d’arte, all’interno dell’involucro in cartoncino sono presenti due blister in polimero nero, della capacità di 25 cartucce ciascuno, 24 delle quali sono ordinate in 4 file di 6, mentre la venticinquesima è distesa in un alloggiamento sagomato. Il costo della confezione di munizioni è tutto sommato piuttosto abbordabile pensando all’esclusività del calibro, si parla di un esborso di poco superiore ai 30 euro.
La prima sensazione che si ha prendendo in mano l’arma è di “sostanza”: il peso complessivo arriva a 1.300 grammi e le dimensioni sono in proporzione, tutto sommato la canna non denuncia a prima vista i propri 6 pollici di lunghezza, grazie al fusto lungo, ma guardando la finestra di espulsione, che è riduttivo definire “interminabile”; ci si rende conto di quanto in effetti sia generosa. È interessante notare che la zona della canna che si raccorda con il foro anteriore nel carrello è perfettamente cilindrica, senza quindi alcun ispessimento che talvolta si nota invece sulle canne delle armi con canna oscillante; è invece la porzione di canna che sporge dalla faccia anteriore del carrello a risultare rastremata con un angolo di circa 30 gradi, in modo tale che il vivo di volata risulti in qualche misura più sottile di quanto in realtà la canna non sia. L’impugnatura è, in effetti, molto ergonomica, a nostro avviso è apprezzabile che sia il backstrap, sia il front strap siano squadrati, per quanto riguarda il front strap è prevista una zigrinatura a passo fine, mentre la parte posteriore delle guancette è rigata in senso verticale, laddove invece i lati sono zigrinati.
L’armamento del carrello non presenta particolare resistenza, anche nel momento in cui si decida di non armare prima il cane; Il ritorno in batteria è, però, molto pronto, la cameratura della cartuccia risulta estremamente fluida, complice anche la lucidatura a specchio della rampa di alimentazione. Il sistema di mira Butterfly consente una collimazione di estrema precisione rispetto al mirino, però nel momento in cui il bersaglio risulta abbastanza vicino (sotto i 25 metri), la diottra risulta completamente sovrapposta al barilotto del bersaglio di Pistola standard, quindi è difficile da vedere. Dai 25 metri in su, risulta invece concentrica al bordo esterno del bersaglio e la collimazione è ottimale.
Allo sparo il rumore è molto secco, evidenzia le prestazioni della cartuccia, tuttavia la fiammata non è particolarmente evidente (a riprova del fatto che il propellente è strutturato per fornire il massimo rendimento proprio in canna di 152 mm). L’espulsione invece lo è, con proiezione del bossolo a 3-4 metri di distanza, la percussione risulta centratissima, di non eccessiva potenza ma del tutto sufficiente alla bisogna. I bossoli vengono recuperati pressoché intatti, senza alcuna deformazione anelastica né particolare affumicatura, segno che la chiusura geometrica a corto rinculo “lavora” perfettamente in timing. Alla distanza di 25 metri abbiamo piazzato quattro colpi in soli 20 mm di diametro, con un quinto colpo leggermente sulla destra per un diametro totale di 32 mm. Con un minimo di affiatamento con l’arma (allenando soprattutto i muscoli per sostenere il peso non indifferente), a nostro avviso è non solo possibile, ma anche estremamente gratificante esprimersi con quest’arma sulla distanza dei 50 metri, senza ricorrere al calciolo aggiuntivo. Lo scorrimento del carrello nel fusto evidenzia tolleranze ridotte e, soprattutto, un piacevolissimo feeling che dà l’idea della presenza di cuscinetti a sfera. Abbiamo voluto verificare le prestazioni balistiche con il nostro cronografo, utilizzando le cartucce F5 attualmente disponibili presso l’importatore Tfc, riscontrando una notevole vicinanza del dato strumentale rispetto a quello dichiarato dall’azienda: 596 metri al secondo di media, con una deviazione standard molto contenuta. Se, al posto di una fredda giornata di inizio primavera con circa 10 °C di temperatura ambientale, ci fossimo trovati all’inizio dell’estate con 25 o 28 °C, probabilmente il dato del nostro Rcbs Ammomaster avrebbe coinciso con quello di fabbrica.
L’articolo completo su Armi e Tiro di maggio 2021
Scheda tecnica
Produttore: Fk Brno, fkbrno.com
Distributore: Tfc, via G. Marconi 118/b, 25069 Villa Carcina (Bs), tel. 030.89.83.872, tfc.it
Modello: Field pistol
Calibro: 7,5 mm Fk
Funzionamento: a corto rinculo di canna sistema Petter
Alimentazione: caricatore amovibile monofilare
Numero colpi: 16+1
Lunghezza canna: 152 mm
Lunghezza totale: 240 mm
Spessore: 25,5 mm
Altezza: 143 mm inclusa tacca di mira
Scatto: Singola azione
Percussione: cane esterno
Mire: mirino cilindrico con riferimento rosso, tacca di mira Butterfly regolabile in derivazione; incluso di serie, secondo mirino e tacca di mira a “U” con dot bianchi ai lati del traguardo
Sicura: manuale a leva sul fusto, automatica al percussore, monta di sicurezza sul cane
Materiali: acciaio al carbonio; guancette in alluminio (opzionali noce, polimero, G10)
Finiture: nitrurazione grigio scuro opaco, con resistenza garantita di oltre 30 ore in nebbia salina
Peso: 1.300 g
Qualifica: arma comune
Accessori opzionali: calciolo ripiegabile lungo 355 mm
Prezzo: 7.500 euro, Iva inclusa