Il cane è il miglior amico dell’uomo. Ma noi vorremmo definirlo meglio. Il cane per noi, dopo l’uomo, è il più grande prodotto del creato su questa terra. E contestualmente la più grande opera dell’uomo nella domesticazione di un animale, per le sue moltissime utilità, senza ovviamente contare il lato affettivo. Dobbiamo però contraddirci nel valutare un suo aspetto o, meglio, una particolare fase della sua simbiosi con l’uomo. Parliamo dei momenti in cui noi umani lo portiamo al guinzaglio, o sciolto, e incrociamo animali selvatici. Principalmente mammiferi. Questo naturalmente accade più spesso in Natura, ma anche nei centri abitati e dintorni. E proprio quest’ultimo evento ci fa capire il problema. Avere un cane accanto, infatti, spesso scatena aggressioni da parte dei selvatici. Ultimo esempio l’orso nel Parco Nazionale d’Abruzzo, anche se ancora tale evento è sotto il vaglio delle autorità per diversi particolari da approfondire.
Comunque nei confronti di orsi non è il primo episodio, specialmente nel Trentino, senza contare le moltissime persone che nelle città, specialmente Roma e dintorni, si sono trovati con cane al guinzaglio, o sciolto, aggrediti da cinghiali. Quindi ribadiamo il meccanismo che ormai dovrebbe diventare un must per chi agisce in tal senso: gli animali selvatici, orsi e cinghiali, nel cane vedono un predatore, ovvero il lupo. Non vedono razza, colore, tipo del pelo o taglia. Ma solo un canide, quindi un predatore che atavicamente, per bagaglio ancestrale dell’evoluzione, ha rappresentato per loro, ma più spesso per la loro prole, una minaccia. Per cui lo attaccano. Il cane, come dicevamo all’inizio, vede nell’uomo che l’accompagna la sua protezione, la sua casa, il suo punto di riferimento e fuggendo, inevitabilmente, torna proprio da lui, di corsa. Per cui il proprietario, perché lo ha accanto, o perché vede arrivare al galoppo orso o cinghiale dietro al suo cane, scappa e spesso si fa del male da solo. Altre volte l’animale inseguitore, aggredendo il cane, fa con la presenza adiacente dell’uomo un tutt’uno.
È un aspetto che non è dovuto all’aggressività insita nel selvatico, quanto un comportamento che è denominato Istinto di difesa. Non va meglio con i lupi: quest’altro predatore è tale, specialmente, con i predabilissimi cani domestici. Furbescamente, li cercano proprio, Perché un cane domestico non potrà mai prevalere sul lupo. Che è un predatore nato, un’animale determinato, muscoloso e addestrato a uccidere per sopravvivere. E che non ha certi comportamenti di inibizione nei confronti delle sue prede. Se può, se li prende.
Ricordiamo l’episodio, sempre di poco tempo fa, accaduto al ragazzo che passeggiando con i suoi due setter, al di fuori dell’attività venatoria, se ne è visto aggredire e uccidere uno dai lupi, per poi essere a sua volta seguito dagli stessi lupi perché aveva preso in braccio il suo cane ormai morto. Il lupo aggredisce istintivamente anche cani soli, come i cani da pastore. Purtroppo sono tanti i video in cui tali cani vengono sopraffatti. E questo la dice lunga sul sistema decantato dell’efficienza dei cani da pastore a guardia delle greggi. Quindi, riassumendo, i cani meglio lasciarli a casa. Per la loro sicurezza e la vostra. Perché, dove c’è fauna di mole, c’è un aumento esponenziale del pericolo di essere aggrediti proprio per la vicinanza del cane. Per i cinghiali cittadini è diverso: sono molte le persone che si lamentano del fatto che non possono più portare il loro cane a fare i bisogni, proprio per i cinghiali che ormai sono ovunque. Ma questo richiede altre soluzioni che l’autorità ormai sta valutando.