Avete mai fatto caso ai cartelli posti all’ingresso di certi paesi? Con la scritta in cui si dichiara da parte dell’amministrazione di essere un “Comune denuclearizzato”? Come se dal municipio avessero, dopo furiose riunioni del consiglio comunale, rottamato finalmente tutte le bombe atomiche o i reattori nucleari che ogni città che si rispetti ha naturalmente nei suoi confini. A tal proposito nel piccolo paese di Trasquera, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, il consiglio comunale ha approvato un provvedimento che definisce il suddetto territorio “Libero da orsi e lupi”. L’iniziativa peraltro non è inedita, essendo stata già adottata da altri comuni dell’Ossola. Quindi una “delupizzazione”, che di questi tempi tende ad andare controcorrente al dilagante animalismo. Nella delibera si legge che “I lupi e gli orsi non sono innocui animali da coccolare, come a volte vengono ritratti da persone che non conoscono gli animali per esperienza diretta, ma per la frequentazione di parchi. Il grande predatore selvatico non né buono né cattivo, è semplicemente selvatico e quindi imprevedibile…e rappresenta un grosso rischio”. Poi ricorda le difficoltà dei piccoli allevatori e dei privati per gli attacchi dei predatori, con conseguenti perdite sia materiali sia affettive. Poi quelle degli alpeggi, che da secoli coniugano esigenze tradizionali dell’uomo e conservazione del paesaggio. Così come la vita vegetale e animale. E aggiunge che ” non solo agricoltori e piccoli allevatori, ma anche molti concittadini, ospiti e turisti, si sono rivolti ai nostri uffici…per esprimere le loro paure e le loro preoccupazioni per la presenza del lupo e per conoscere cosa intende fare l’amministrazione…”
Il provvedimento assunto dà l’autorizzazione al sindaco “di intraprendere con tutti i possibili mezzi legali le misure necessarie a garantire che il territorio comunale rimanga libero da lupi e orsi e venga garantita la sicurezza pubblica”. Questa, che può sembrare una personale interpretazione di un sindaco qualsiasi, porta invece alla ribalta il fatto che un sindaco appunto ha il dovere, compito sancito dalla legge, di proteggere e adottare provvedimenti che mirino alla salvaguardia dei suoi concittadini. Il sindaco non è una persona addetta alla salvaguardia di specie animali o un esperto ricercatore che deve gestire specie in estinzione. E nemmeno deve preoccuparsi della loro consistenza, più o meno in pericolo, se tale problema va a ledere la vita degli umani a lui affidati. Accuse che nel breve trascorso hanno colpito per mesi senza pietà lo stesso Presidente della provincia del Trentino Maurizio Fugatti. Il quale ha dovuto subire, a ogni provvedimento preso nei confronti di orsi che avevano manifestato comportamenti aggressivi, continui attacchi dalle associazioni animaliste, tendenti a una propaganda politica denigratoria per le imminenti elezioni. Elezioni oltretutto che hanno visto confermare, con oltre il 51 per cento, il consenso per Fugatti da parte dei suoi cittadini. Segno che la popolazione trentina ha apprezzato i suoi sforzi, sempre neutralizzati comunque dai vari Tar di turno, per salvaguardare i propri concittadini dai suddetti pericoli.