Ai lupi piace il mare…

Secondo episodio di attacco da parte di un lupo ai danni di un turista in Abruzzo: dopo la famigerata "lupa di Vasto", l'episodio si è verificato a Casalbordino lido

(foto di Stefano Franceschetti)

Ultime notizie da Casalbordino lido, provincia di Chieti: un tale che stava effettuando una passeggiata sulla spiaggia, nella serata di sabato scorso, in compagnia dei figli, nei pressi del camping Santo Stefano, è stato morso a un ginocchio da un lupo. L’uomo ha cercato naturalmente di mettere al riparo i bambini, poi di allontanare l’animale, che si è dileguato, quindi si è recato al pronto soccorso dell’ospedale San Pio di Vasto per le cure della ferita e sottoponendosi ad antitetanica. “Ho contattato i Carabinieri Forestali e scriverò al sindaco di Casalbordino per lamentare la segnalazione assente sul territorio e anche nelle strutture ricettive”, ha detto l’uomo aggredito, “…Non è stato il primo caso e non bisogna aspettare la tragedia per prendere seri provvedimenti e soprattutto immediati”.

Vorremmo “tranquillizzare” il malcapitato sul fatto che se anche accadesse una tragedia si solleverebbero mille e più scudi a difesa del lupo, e cambierebbe poco. Già sembra di sentirle, le sirene dell’ambientalismo: il lupo “era a casa sua”, “sicuramente non è un lupo” eccetera. Facciamo notare comunque che ormai in quasi tutte le aggressioni la presenza dei bambini sta diventando purtroppo una costante, appaiono ovviamente più predabili e meno pericolosi per l’aggressore. Tant’è vero che il morso è stato in zona ginocchio. Ovvero ad altezza “di bambino”.

Il sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci, ha dichiarato che già 15 giorni or sono ha avvertito il Parco della Maiella che ha posizionato alcune fototrappole. Per fare? Prendere la targa? E aggiunge: “…ovviamente non possiamo seminare il panico posizionando cartelli con su scritto “attenti al lupo”! E perché no? Tutto l’animalismo nostrano incolpa il Trentino di non apporre cartelli per avvertire la popolazione della presenza degli orsi, mandando i turisti allo sbaraglio e qui non si posiziona nulla per non allarmare? Non è molto meglio mettere in guardia poiché in questa zona, e lo dicono le cronache e i fatti, sono innumerevoli ormai gli episodi di attacco? Forse il turismo ne risentirebbe? Ma altrettanto danno potrebbe fare l’ipotesi, avanzata dallo stesso sindaco, di inibire l’accesso alle spiagge nelle ore notturne, per evitare incontri di questo tipo.

Possibile che l’approccio a simili episodi è sempre del tipo superconservativo per chi aggredisce e altamente pericoloso per chi invece è aggredito? Ribadiamo la nostra opinione, supportata da migliaia di operatori nel mondo: con i predatori funziona inequivocabilmente la dissuasione costante, continua e senza mezzi termini. Il gentilismo animalista della convivenza pacifica con i predatori non funziona. E quanto accaduto continua a dimostrarlo.