Il presidente della Fidc, Gianluca Dall’Olio, ha risposto dalle pagine del quotidiano free press Metro alle accuse avanzate da Raniero Maggini, vice presidente Wwf Italia, secondo cui i cacciatori più anziani sarebbero un pericolo perché non obbligati dalle leggi vigenti prima del 1967 a sostenere un esame di abilitazione al maneggio armi.
«Anche se quei numeri corrispondessero al vero», è stato il commeto di Dall’Olio, «in quel periodo l’abilitazione in questione era sostituita dall’obbligo di dimostrare l’avvenuto svolgimento del servizio militare, che garantiva senza dubbio una opportuna conoscenza delle armi, mentre oggi è obbligatorio un esame, spesso ripetuto per chi si iscrive a una squadra di caccia al cinghiale . Sulla presunta pericolosità della caccia, poi, molte altre attività sono ben più pericolose della nostra, anche pratiche apparentemente sicure, come il ciclismo e la raccolta dei funghi, che come invece dimostrano le cronache mietono ogni anno assai più vittime».