Decreto Zps, chiarimenti aspettando la mobilitazione
Il decreto legge approvato lo scorso 4 agosto dal consiglio dei ministri, relativo alla disciplina delle Zone di protezione speciale (Zps), ha suscitato la viva contrarietà delle associazioni venatorie (con l’eccezione di Arcicaccia che, anzi, ha espresso il proprio plauso all’iniziativa), in quanto da una prima lettura, rafforzata dalle dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, sembrava che il provvedimento annullasse la possibilità di prea…
Il decreto legge approvato lo scorso 4 agosto dal consiglio dei ministri,
relativo alla disciplina delle Zone di protezione speciale (Zps), ha suscitato
la viva contrarietà delle associazioni venatorie (con l’eccezione di Arcicaccia
che, anzi, ha espresso il proprio plauso all’iniziativa), in quanto da una
prima lettura, rafforzata dalle dichiarazioni del ministro dell’Ambiente
Alfonso Pecoraro Scanio, sembrava che il provvedimento annullasse la
possibilità di preaperture dell’attività venatoria su tutto il territorio
nazionale. Il ministro per le politiche agricole Paolo De Castro ha, invece,
fornito un’interpretazione autentica del decreto, precisando che “a eccezione
delle aree individuate a Zps e di quanto concerne le deroghe emanate dalle
regioni in contrasto con le direttive comunitarie, il decreto non modifica la
legge 157 in merito a spazi, specie e mezzi di caccia, preaperture e chiusura
della stagione venatoria. I periodi di caccia, i cui termini devono essere
compresi tra il 1° settembre e il 31 gennaio, previo parere dell’Infs,
rimangono quelli indicati nei calendari venatori regionali già pubblicati.
nelle aree Zps ed esclusivamente e limitatamente a queste, per la stagione
venatoria 2006/2007 l’apertura della caccia sarà possibile a partire dalla
terza domenica di settembre, così come sarà possibile dalla seconda domenica di
settembre l’attività di addestramento cani senza sparo nelle stesse, al fine di
evitare equivoci ed errori sarà necessaria da parte degli enti preposti una
adeguata e sollecita pubblicizzazione dei perimetri delle aree interessate”. La
Lega anti vivisezione si è invece scagliata contro questa precisazione: “Si
tratta di un atto palesemente illegittimo perché di fatto vuole travisare e
svuotare il chiaro e limpido divieto di pre-apertura della caccia sancito al
comma 2 dell’art. 3 del decreto legge del 16 agosto scorso, che per la stagione
venatoria 2006/2007 vieta l’apertura della stagione prima della terza domenica
di settembre”, ha dichiarato Ennio Bonfanti della Lav. “Il contenuto letterale
della norma è chiaro e inequivocabile e non può essere modificato nella sua
portata da una mera nota ministeriale”, ha aggiunto. Risolta la questione delle
preaperture, resta da parte dell’associazionismo venatorio la grande
preoccupazione e contrarietà per le ingiustizie che il decreto reca alla caccia
italiana in materia di prelievo in deroga e “per la sua illegittimità
costituzionale e per l’ambiguità del testo che è ormai sotto gli occhi di
tutti”, come si legge nel comunicato diffuso dall’Anuu migratoristi. Per questo
motivo, è stata indetta una manifestazione a Roma il 1° settembre, indetta da
Anuu, Fidc, Anlc, Enalcaccia e Confavi. La manifestazione avrà inizio alle 10 e
consisterà in un corteo pubblico che da piazza della Repubblica raggiungerà
piazza Madonna di Loreto. In prossimità di palazzo Chigi, sede del governo, un
presidio accompagnerà la delegazione nazionale delle associazioni venatorie
all’incontro con il presidente del consiglio Romano Prodi.
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