Il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale penale di Roma, contrariamente a quanto richiesto dal pubblico ministero, che aveva già presentato a ottobre dello scorso anno una richiesta di archiviazione, ha deciso di procedere nei confronti del presidente e del vice presidente della Lav Lega antivivisezione per il reato di diffamazione (art. 595 c.p.). Tale procedimento è scaturito da una denuncia querela presentata dal segretario generale di FederFauna (www.federfauna.org), Massimiliano Filippi, in seguito alle ennesime dichiarazioni lesive della reputazione di tutti coloro che lavorano con gli animali. Alla sorprendente richiesta di archiviazione avanzata dal pm, l’avvocato Massimiliano Bacillieri, responsabile dell’ufficio legale della Confederazione che unisce allevatori, commercianti e detentori di animali, aveva prontamente risposto depositando opposizione. Questa, giudicata ammissibile, ha fatto sì che la richiesta di archiviazione non potesse essere accolta. Sembra che questa volta, i rappresentanti di un’organizzazione alla quale è stato attribuito il requisito di organizzazione non lucrativa di utilità sociale, ma che è solita accusare intere categorie della società, attività legali o comportamenti normali ma invisi all’ideologia animalista, si trovino loro a essere accusati.
FederFauna manda i vertici Lav sul banco degli imputati
Il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale penale di Roma, contrariamente a quanto richiesto dal pubblico ministero, che aveva già presentato a ottobre dello scorso anno una richiesta di archiviazione, ha deciso di procedere nei confronti del presidente e del vice presidente della Lav Lega antivivisezione per il reato di diffamazione (art. 595 c.p.). Tale procedimento è scaturito da una denuncia querela presentata dal segretario generale di FederFauna (www.federfauna.org), Massim