Come vuole la tradizione, la finale del Tiro cacciatori riserva sempre sorprese e amarezze. E l'ultimo atto della stagione 2015 a Longarone (Bl) non è stato diverso dai precedenti. Due giorni di gare tiratissime (il sabato pomeriggio, le semifinali; la domenica mattina, la finalissima) sotto l'attenta regia di Claudio de Villa, presidente dell'Associazione cacciatori bellunesi della Val Piave, e del suo affiatatissimo staff.
La sorpresa più grande l'ha riservata la Cacciatori: il campione 2015 è Giuseppe Pozzi (385 e 2 mouche), alla sua prima partecipazione a una finale, che si è lasciato alle spalle il gotha della categoria, come il campione uscente, Luigi Giuseppe Mennucci (380-5); e gli esperti Roberto Da Pian (379-3) ed Elio D'Assiè (378-).
Nella Open, l'ha spuntata Matteo Dragoni, che non può essere considerato proprio una sorpresa, dopo un paio di stagioni ad alti livelli, in una categoria che ha fatto vittime illustri, già a partire dal sabato, quando tra gli esclusi c'erano tiratori del calibro di Tarcisio Rasom, Elio D'Assiè e Luigi Marino. Dragoni ha disputato un sabato quasi perfetto e del leggero calo della domenica non è riuscito ad approfittarne nessuno: ha chiuso con 392 punti e 9 mouche, davanti a un felicissimo Cesare Damiani (390-5), autore di una finale finalmente all'altezza della sua fama, che si è lasciato alle spalle Francesco Vanzella (389-6), autore di un eccellente recupero negli ultimi 20 colpi, il quale, a sua volta, ha beffato per una sola mouche Mauro Morea, ottimo quarto.
Tiratissima anche la Libera, con quattro tiratori a quota 200 punti, dopo le semifinali del sabato. Alla fine, a fare la diffrenza non potevano che essere i dettagli e il neo campione, Roberto Da Pian, ha avuto la meglio su Enrico Vanzella per tre mouche (399-8 a 399-5); il giovane vittoriese può recriminare per quell'ultimo colpo, un nove, che gli ha tolto la soddisfazione di un incredibile 400, ma, soprattutto, l'ebrezza della vittoria. Terzo, un ottimo Francesco Vinelli, un po' sottotono nella Open, ma che si è rifatto alla grande nella Libera, finendo davanti a un soddisfattissimo Carlo Burlando.