Lo scorso 30 luglio, il ministero dell'Interno ha emanato la circolare esplicativa del decreto 121, entrato in vigore il 5 novembre 2013. Molti gli argomenti sul piatto, dalla figura dell'intermediario nel commercio di armi al ritiro cautelare delle armi. L'attenzione, però, è inevitabilmente calamitata sulla questione dei caricatori per armi comuni da sparo che, come è noto, il decreto 121 ha "mutilato" a 15 colpi per le armi corte e soli 5 per le armi lunghe. Il grosso problema che si è riscontrato in questi mesi è che, fino a questo momento, il ministero non aveva emanato alcun provvedimento tecnico esplicativo, che stabilisse le modalità di intervento per la riduzione della capacità di un caricatore (o serbatoio fisso) che fosse originariamente di capacità superiore a quella prevista. La soluzione è stata abbastanza pilatesca, nel senso che il provvedimento stabilisce una procedura tanto generica da non spiegare, in realtà, nulla, e tale soprattutto, da far ricadere, al solito, le responsabilità ma soprattutto i rischi di rilievi e sanzioni sull'utilizzatore finale.
La circolare, infatti, dispone che "Una riduzione della capacità del caricatore entro i limiti stabiliti sembra ammissibile anche attraverso operazioni che, senza ricorrere a radicali modifiche di carattere costruttivo, abbiano sufficienti caratteri di inalterabilità, a meno di ricorrere, per l'eventuale rimozione degli accorgimenti riduttori, all'uso volontario di appositi utensili". Da quanto esposto, sembra che possa essere ritenuta sufficiente, quindi, anche una semplice spinatura del caricatore o serbatoio, o altro accorgimento analogo. Questo anche per "come peraltro segnalato dal Banco nazionale di prova, l'oggettiva difficoltà a definiree una specifica e puntuale modalità di intervento di riduzione dei caricatori, in relazione sia alla notevole variabilità dei materiali utilizzati per la loro costruzione (acciaio, alluminio e sue leghe, polimeri e loro composti), sia alla loro variabilità morfologica (prismatici, tubolari, a pacchetto, a piastrine, eccetera)".
Alla fine, anche a voi non viene il sospetto che tutta la vicenda dei caricatori, del decreto 121, della circolare esplicativa, altro non siano che una soluzione inutile a un problema inesistente? Per saperne di più, leggete Armi e Tiro di ottobre!
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